La Roma questa sera disputerà la finale di Conference League contro il Feyenoord. Tra i tifosi giallorossi c’è tantissima tensione, visto che c’è la possibilità di vincere un trofeo dopo ben quattordici anni. Quella volta i giallorossi, guidati da Luciano Spalletti, sconfissero l’Inter di Mancini nella finale di Coppa Italia. Proprio contro la ‘Beneamata’ i capitolini persero la finale di Coppa Uefa del 1991.
La Roma, quindi, questa sera tornerà a disputare una finale europea dopo ben 31 anni. La redazione di ‘SerieANews.com’ ha intervistato Manuel Gerolin, che giocò proprio quelle due gare contro l’Inter, per parlare della sfida di questa sera della squadra di José Mourinho.
Lei giocò quella finale di Coppa Uefa contro l’Inter, ci può raccontare qualche suo ricordo di quelle due partire contro i nerazzurri?
“All’epoca c’era un’andata ed un ritorno. La finale che disputammo in casa fu una conseguenza del 2-0 che subimmo a San Siro. Non fu facile da recuperare, perché sfidammo una squadra molto forte. Al ritorno vincemmo 1-0, ma non bastò per vincere la Coppa Uefa”.
Gerolin: “Mourinho è stato un maestro, ma la Roma deve tornare in Champions League”
Come vede, invece, la Roma questa sera in finale di Conference League contro il Feyenoord? E’ la favorita?
“All’inizio questa Coppa è stata un po’ snobbata, ma abbiamo visto che è molto importante quando arrivi fino in fondo. Questa finale vuol dire molto sia per la Roma che per l’Italia. La chiamavano coppetta, ma adesso è una coppa che tutti ambiscono. Infatti, abbiamo visto la Fiorentina esultare per essersi qualificata per la prossima stagione. Roma favorita? E’ una gara secca e gli episodi possono darti una mano o meno. Bisognerà cercare di fare meno errori possibili. La Roma ha tutti i mezzi per vincere, però, il Feyenoord è una squadra da rispettare”.
Come giudica la prima stagione di Josè Mourinho alla guida della Roma? L’esito di questa sera sposta tanto sulla valutazione dell’operato del tecnico portoghese? Qual è il suo più grande merito?
“La possibile vittoria della Conference League cambierebbe tanto. Mourinho si è rifatto con questa finale, riuscendo a creare tantissimo entusiasmo intorno alla sua squadra. L’allenatore portoghese ha un programma triennale e un successo questa sera potrebbe dare la giusta spinta per terminare il prossimo anno tra le prime quattro in classifica. Credo che la Roma, avendo preso Mourinho ed avendo speso tanti soldi, abbia il dovere di qualificarsi alla Champions League. Il suo più grande merito è quello di aver compattato un intero ambiente, lui è un maestro in questo e si è dimostrato all’altezza della città e dei tifosi”.
Lei ha detto che la Roma ha investito tanti soldi in sede di calciomercato, ma come valuta l’operato dei Friedkin?
“Averne di presidenti così, hanno rispettato tutti i programmi. Avevano preso una Roma in difficoltà economica. La scelta di Mourinho è stata un segnale molto importante ai tifosi, ovvero quello di tornare in Champions League”.
Lei è stato sia giocatore che dirigente dell’Udinese. Che cosa pensa della separazione tra Cioffi e il team friulano?
“Se fossi stato l’allenatore, sarei rimasto ancora un anno all’Udinese. Il team friulano rappresenta l’università del calcio e lui ancora la deve finire”.
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