Doveva essere una gara a senso unico, il derby dello spread, è, in un certo senso lo è stata: la Germania, strapotere economico e prima candidata alla vittoria finale di questo Europeo, ha preso a ceffoni (4-2 finale) la cenerentola delle semifinaliste, quella Grecia in crisi economica arrivata seconda nel girone A (davanti alla Russia, potenza ancora acerba) nello stupore generale. Davanti a 40.000 e passa tifosi festanti, molti dei quali di fede ellenica, i ragazzi di Loew hanno da subito messo le cose in chiaro, tenendo saldo il pallino del gioco e correndo pochissimi pericoli. L’attacco germanico, guidato dal sempreverde Miro Klose (questa volta preferito a Super Mario Gomez), tuttavia ha dimostrato, nella prima frazione di gioco, una mira quantomeno discutibile, nonostante il portiero greco Sifiakis (sostituto dell’infortunato Chalkias) abbia da subito messo in mostra un’affidabilità molto relativa. I greci di mister Fernando Santos si difendono bene ma, a fine prima frazione di gara, inesorabilmente, crollano sotto l’incursione di Philippe Lahm accorso in aiuto dei poco concreti compagni con licenza d’offendere. Anche la ripresa non cambia di trama, ma come spesso succede, alla prima occasione anche Cenerentola riesce, in maniera più o meno effimera e meritata, ad avere il suo attimo di gloria e così Salpingidis, star dell’Europeo greco, scatta sulla destra, semina bomber Lahm e serve un cross rasoterra per l’accorente Samaras: 1-1 e Grecia eroicamente (e forse casualmente) di nuovo in corsa per la nomination a sopresa del torneo (correva il minuto 55′ a Danzica). Da ammirare lo spirito greco, da secoli padre della cultura mediterranea, ma a volte il solo spirito non basta e così prima Khedira con un tiro al volo dal limite ( 61′), poi Klose con un inzuccata dal terzo piano (68′) e infine Reus con un tap-in al 74′ dopo l’ennesimo tiro in porta del bomber laziale, stracciano ogni sogno di gloria degli ellenici, evidenziando anche nei numeri uno strapotere palese. Quasi come premio di consolazione il rigore allo scadere di Salpingidis sancisce il 4-2 finale, per la gioia in tribuna della cancelliera Merkel, presente allo Stadio di Danzica nonostante le voci di possibili tafferugli da spread.
La Germania, dopo il Portogallo di CR7, strappa il pass per la final four di Euro 2012 e, in attesa degli altri due quarti, si gode il suo momento da favorita. Rispetto ai lusitani la Germania non può forse annoverare un individualità di spicco come quella del fenomeno madridista, ma di sicuro può vantare un’ossatura di gioco, una solidità e un’organizzazione in ambedue le fasi degne della Nazionale migliore d’Europa; Inghilterra ed Italia sono avvertite.
Germania- Grecia 4-2. Ecco il tabellino completo del match di Danzica:
GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Boateng, Hummels, Badstuber, Lahm; Khedira, Schweinsteiger; Reus, Oezil, Schuerrle (67′ Mueller); Klose. All: Loew.
GRECIA (4-3-2-1): Sifakis; Torosidis, Papasthatopoulos, K. Papadopoulos, Tzavellas (46′ Fotakis); Maniatis, Katsouranis, Makos (71′ Liberopoulos); Ninis (46′ Gekas), Samaras; Salpingidis . All: Santos.
ARBITRO: Proença (POR)
MARCATORI: 39′ Lahm (Ge); 55′ Samaras (Gr); 61′ Khedira (Ge), 68′ Klose (Ge), 74′ Reus (Ge); 89′ rig. Salpingidis (Gr)
AMMONITI: 14’ Samaras (Gr), 75′ Papasthatopoulos (Gr)
A cura di Mirko Panico
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