Il direttore generale del Genoa Giorgio Perinetti ha parlato a buoncalcioatutti.it dell’attualità di casa Grifone iniziando dal ritorno in Liguria di Stefano Sturaro: “Quando una società fa delle scelte, non è che le improvvisa. Le domande è comunque lecito farle, ma io credo che con Sturaro abbiamo intanto riportato a Genova un giocatore importante, e su questo dubbi non ce ne sono. Chiaro che sapevamo delle sue condizioni fisiche, che prevedono un recupero graduale. Il ragazzo sta peraltro anticipando un po’ i tempi, ma vogliamo che faccia bene, più che presto. È un investimento importante sul futuro: un altro calciatore, come Criscito, che ha scelto di tornare al Genoa. Per noi è una gratificazione. Le valutazioni economiche su Sturaro lasciano un po’ il tempo che trovano, fanno effetto. Noi dobbiamo guardare all’investimento, ai rapporti, alle collaborazioni, e siamo convinti che questa sarà un’operazione felice dal punto di vista tecnico e assolutamente gratificante dal punto di vista economico, nel tempo. Siamo convinti di aver fatto un’ottima operazione. Come si spiega un’operazione del genere? Non tutto va messo in piazza, in luce. Noi abbiamo fatto un investimento sul recupero di un giocatore che riteniamo molto, molto importante. Oltretutto il ritorno è una scelta sua, che ci fa molto piacere. I 16 milioni di Sturaro sono un investimento da cui il Genoa è sicuro di avere un rendimento. Sappiamo noi perché questa operazione è importante. Non siamo impazziti: i conti fatti sul pezzettino di carta sono per il fantacalcio, non per il calcio vero. Come è cambiato il calciomercato? Non sono cambiati solamente i prezzi di trasferimento. C’è una verità: sono cambiate cose più complesse come gli ingaggi dei calciatori. Sono diventati importanti tanto da poter ritenere che un calciatore, pur essendo il componente di un collettivo, è comunque una piccola impresa, come individualità. E deve farsi gestire da persone altamente specializzate, che ritiene particolarmente indicate per dargli una mano. E nelle scelte di trasferimento ci sono di mezzo anche le persone che spingono per una soluzione piuttosto che per un’altra. Si tratta di una realtà con cui devi rapportarti. Non ci sono più soltanto le due società che decidono del futuro del calciatore, ma il calciatore prende attivamente parte al trasferimento e questa parte qui è preponderante anche sulla volontà della società. Quando devi fare una cessione importante, non puoi non tenere conto della volontà del giocatore e del suo entourage”.
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