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Genoa-Napoli, una proposta per Mazzarri: 4-3-2-1

I rossoblù sembrano l’avversario adatto per un cambio di modulo

La trasferta di Marassi è la prima del girone di ritorno del Napoli, e l’inizio della seconda tornata di partite potrebbe simbolicamente rappresentare un crocevia per il campionato degli Azzurri, se non fosse per il doppio impegno di coppa – europea e italiana – che sta catalizzando maggiori energie psicofisiche e soprattutto gli obiettivi concreti della società, intenzionata finalmente a vincere qualche trofeo o almeno a confermare i propri valori anche in altri contesti.

 

GENOA, DIFESA FRAGILE – Prima di ritorno, sì, ma il Genoa non è stato l’avversario d’esordio del Napoli in questa stagione: la primissima di Serie A è stata rinviata e poi recuperata sotto Natale e tutti, soprattutto i genoani, ricorderanno il sonoro 6-1 con cui Malesani ha abbandonato il San Paolo e insieme la panchina rossoblù. L’esonero è di quelli che lasciano un po’ perplessi, come già quello di Mangia a Palermo: con Pasquale Marino a Genova non è cambiata molto l’aria – vedere proprio la sfida di Palermo, dove il Genoa è riuscito a prendere cinque reti da una squadra allenata da Mutti, mica da Zeman. La difesa era e resta il punto debole dei liguri: complici le assenze per infortunio di Dainelli e Bovo, la coppia centrale sarà composta da Kaladze e Granqvist, due colossi forti di testa che però di certo non sono veloci come il fulmine. Rispetto a prima, anche per forza di cose, Marino passerà a una difesa a quattro, con un marcatore in meno ma un uomo in più in linea. Una sorta di telefonata a Mazzarri: solo due marcatori, per giunta lenti, e fasce coperte – ovvero: il Napoli dovrà puntare tutto sulla velocità e i fraseggi in verticale per le vie centrali. Dimenticare dunque le sgroppate sulle ali di Maggio e Dossena e i cross gettati in mischia alla cieca, dove gli spilungoni genoani avrebbero facilmente la meglio.

 

 L’ALTERNATIVA TATTICA – Sarebbe d’obbligo, in un simile contesto tattico, vedere in campo Lavezzi. Difficile lasciare fuori Pandev, in gran forma ed entrato solo nella ripresa contro l’Inter mercoledì. Prescindere da Cavani sembra impossibile in questo momento. E allora forse sarebbe il caso di dare un turno di riposo ad uno fra Hamsik e Inler, e magari anche al 3-4-1-2, l’unico che da più di due anni a questa parte non ha mai fatto turnover. In un’ipotetico 4-3-2-1 senza Hamsik, potrebbe trovare spazio Dzemaili, ottimo incursore, accanto a Gargano e Inler, che avrebbe anche più sostegno ai suoi lati per smistare palloni. Facendo riposare Inler, Dzemaili dovrebbe affiancare Gargano in copertura e spetterebbe a Hamsik il compito di impostare la manovra. In avanti, Pandev e Lavezzi potrebbero far male, agendo alle spalle di Cavani. In difesa, potrebbe rifiatare Campagnaro, ultimamente in affanno, e la coppia d’esperienza Cannavaro-Aronica gioverebbe dell’aiuto di Dossena e Maggio ai due lati, per arginare l’attacco genoano che con Gilardino e Palacio, coadiuvati da Sculli o Jankovic, è il reparto più temibile del Genoa.

 

 

LA FORMAZIONE PIÙ PROBABILE – In ogni caso Mazzarri dispone della rosa al completo, e deve gestire soltanto la stanchezza dei suoi uomini. Marino invece conta diversi indisponibili: a quelli già menzionati si aggiungono Antonelli, Constant, Veloso e forse anche Rossi. In mediana dunque ci sarà Seymour insieme a Biondini, fin qui il più brillante, e Kucka, che da quando l’Inter ha dichiarato il suo interesse è sceso di rendimento. Se Mazzarri scegliesse di non cambiare strategia, la formazione in campo dovrebbe essere la solita, con i consueti ballottaggi per un posto sulla fascia sinistra (più probabile Dossena) e uno in attacco, dove Pandev resta favorito sugli altri. L’unica novità potrebbe essere un eventuale turno di riposo concesso a Inler, riprovando Hamsik arretrato accanto a Gargano. Ecco dunque le probabili formazioni se non ci saranno sorprese:

Lorenzo Licciardi

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