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Genoa-Napoli in campo, anzi no, dipende…

La società azzurra teme di fare un viaggio a vuoto in caso di rinvio della partita

Prima che un incontro chiave tra due squadre obbligate, per motivi diversi, a vincere, Genoa-Napoli è la partita dei se e dei ma. Si gioca se le condizioni meteo non peggioreranno. E, soprattutto, se questa mattina l’Arpal, l’Agenzia regionale per l’ambiente, non prorogherà l’“allerta 2” valido sino a mezzogiorno. Se verrà deciso di tenere la guardia alzata anche nel pomeriggio, addio partita. Se invece il quadro sinottico non modificherà, allora si gioca. Ma anche in questo caso non è detto. Le condizioni del manto erboso, dopo un giorno e una notte di piogge intense, rischiano di essere proibitive. Insomma, Genoa-Napoli è una partita in bilico nonostante gli scongiuri che tutti avranno fatto in nottata. Tranne, forse, Delneri a cui un rinvio dell’incontro potrebbe permettere di recuperare qualche infortunato.

Tre possibili no. Una partita appesa a un filo. Anzi a tre. Tanti sono i soggetti che possono decretare il rinvio: la Protezione civile che è in costante contatto col Prefetto, il sindaco del Comune di Genova che in linea di massima ha la potestà di chiudere l’impianto, e infine l’arbitro Rizzoli di Bologna che alle 15 constaterà le condizioni del campo. Ma giudice sovrano sarà il meteo e il bollettino decisivo verrà diramato in mattinata, presumibilmente intorno alle ore 8.

Le previsioni. Sì o no? Il sito dell’Arpal ieri sera non aiutava a sciogliere i dubbi. Ecco le previsioni per la giornata di oggi: « Le precipitazioni proseguiranno su tutto il territorio regionale con quantitativi ancora elevati. Permane alta la probabilità di temporali organizzati con intensità di precipitazione molto forti. Probabile termine dei fenomeni da metà giornata». Nessuna ora precisa. La definizione metà giornata può essere solo interpretata: mezzogiorno? Ma anche le 13 o, addirittura, le 14. Saranno decisivi i venti e il conseguente movimento della perturbazione.

Furia Napoli. Un clima di incertezza che non fa piacere soprattutto al Napoli, preoccupato di doversi sobbarcare una trasferta di 700 chilometri per niente. Ieri mattina gli azzurri di Mazzarri hanno sostenuto l’allenamento di rifinitura sul campo di Castel Volturno. Poi il pranzo e la partenza in aereo per Genova. Tra mille incertezze. Prima sul mantenimento del volo, poi sullo scalo di atterraggio: «C’è il rischio fondato che l’aereo venga “dirottato” a Pisa a causa delle raffiche di vento che rendono difficile l’atterraggio al Cristoforo Colombo». E la disavventura della Sampdoria, costretta a raggiungere lo scalo toscano in bus, ha alimentato l’incertezza napoletana. Alla fine, invece, il volo Alitalia Az 8048 ha toccato terra quasi in orario: alle 18,48, con uno scarto di appena tre minuti rispetto alla tabella di marcia. Nessuna dichiarazione da parte di giocatori e società che non vogliono un’eccessiva esposizione mediatica. Senza vena polemica, solo la necessità di raccogliere forze e idee in vista di una partita che in casa partenopea è ritenuta fondamentale per mantenere i contatti con la coppia di testa. Ma al momento di lasciare Napoli alcuni dirigenti non hanno nascosto il disappunto per gli eventi meteo. Anche perché il campo pesante non aiuterà certamente la squadra tecnicamente più dotata e cioè il Napoli.

Solidarietà rossoblù. Due le iniziative solidali previste oggi a Marassi (se si gioca). I tesserati di Genoa e Napoli, così come gli ufficiali di gara, saranno tra i testimonial per incentivare le donazioni a favore della ricerca sul cancro promossa da Airc. (al 45505: 2 euro via sms; 5 o 10 euro da telefono fisso). Inoltre, ai cancelli verranno vendute mille bandiere (offerta minima 10 euro) per iniziativa di Udi (Unione Donne in Italia), in collaborazione con il club Red’n blue Ladies per il Progetto Andromaca. L’obiettivo è la salvaguardia del Centro Antiviolenza Mascherona.

Fonte: Secolo XIX

La Redazione

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