L’incubo di Armando Izzo continua. Oggi il difensore napoletano tornerà davanti ai giudici del Tribunale della Federcalcio per difendersi dalle accuse di un doppio illecito sportivo. La richiesta è di sei anni di squalifica, ma Izzo, attraverso le pagine de La Repubblica, ribadisce la sua innocenza: “Io non sono nato col papillon, ho fatto tanti sacrifici, sto onorando il sogno di mio padre, giocare in serie A. Non voglio sprecare un dono di Dio e non voglio che qualcuno me lo porti via. Quando ho perso mio padre, ho smesso di giocare. Alla fine il mio agente Paolo Palermo e il Napoli mi hanno dato dei soldi, uno stipendio. Ma non avevo nemmeno delle scarpe, una volta per la corsa ne presi un paio nello spogliatoio, erano più grandi. Mazzarri mi vide e diede dei soldi al preparatore per andarmene a comprare un paio. Un gesto stupendo”.
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