Quel che serve, nell’immediato, è (probabilmente) un centrale difensivo o magari anche un mediano di interdizione e/o di costruzione: ma si comincerà tra due mesi e ci sarà modo e tempo per avere ulteriori risposte dal campo, per riuscire a leggere con attenzione e andando a scorgere i particolari. Le verità, però, talvolta son racchiuse in candide confessioni che possono essere considerate strategie di comunicazione: e invece, appena qualche giorno fa, De Laurentiis ha provato a svelare il piano-G. «Mascherano ha ventinove anni: non sono quelli i profili a cui guarda il Napoli. Mentre Gonalons ne ha venticinque circa». L’età ha un senso, e pure l’ingaggio e pure l’utilità (assoluta): vietato acquistare per il semplice gusto di farlo, ma l’esigenza è evidente e le possibilità concrete. L’ipotesi principale, dunque, resta Maxime Gonalons, regista moderno sul quale il Napoli s’era spinto ben oltre il sondaggio nella scorsa estate, e rimasto nel taccuino di Bigon, nella testa di Benitez, nel progetto di De Laurentiis: se ne (ri)parlerà quando lo consentirà il regolamento (o forse anche prima, chissà).
GUARIN – Il mistero attuale viaggia sulla Milano-Napoli, partendo però dalla Pinetina, perché è all’improvviso tornato d’attualità il nome di Freddy Guarin, una «passione» del passato che sarebbe ritornato: gli spifferi, pardon le segnalazioni pubbliche, arrivano dallo staff del colombiano e Castelvolturno tace, semmai offre qualche smorfia, perché in quella zona del campo generalmente occupata dall’interista c’è materiale in abbondanza. Ma conviene restare svegli, perché al mercato ci sono principi che valgono e altri che svaniscono d’incanto: e se un calciatore ha un suo fascino tecnico, guai ritenere tramontata l’idea.
GITA IN – Barça, chiaramente: però Martin Montoya (22) sta giocando e in questa scelta potrebbe anche racchiudersi un disegno per convincere il giovanotto a restare in azulgrana. Poi mica semplice lasciare così, su due piedi ed a cuor leggero, quel che viene considerato «mas que un club». Il Napoli con discrezione e con ostinazione ha lasciato trapelare il proprio interesse e quel ragazzo ha tutte le qualità per essere considerato in linea con la filosofia d’un decennio nel quale raramente s’è provveduto a rinforzarsi con calciatori dalla carta d’identità «ingiallita»: i costi d’esercizio, poi, rappresentano un invito, ma sarà necessario un braccio di ferro ad oltranza. Il mercato è anche – soprattutto – in prospettiva: ha (ri)cominciato a giocare Alberto Almici (20), che sta a Cesena ma è dell’Atalanta. E il Napoli è andato a vederlo, per capire i margini di miglioramento.
Fonte: Il Corriere dello Sport
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