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GdS – Udinese ripresa e infuriata. Cavani salva il Napoli

Tra le due litiganti il terzo gode. Anzi, la terza, la Lazio. Udinese-Napoli finisce 2-2 dopo una partita rocambolesca e l’unica a esultare è la squadra di Reja, che conserva l’ultima posizione utile per la Champions League. Le due squadre, che volevano buttare via le scorie delle rispettive eliminazioni europee, finiscono per aggiungerne altre: soprattutto i friulani, arrabbiati e delusi per l’esito del match. Avanti di due gol, i bianconeri si sono fatti agguantare pagando l’espulsione di Fabbrini. Forse fiscale, forse frettolosa. Il Napoli vede interrompersi la serie di cinque vittorie di fila, ma porta a otto i risultati utiili consecutivi. E tutto sommato gli va bene così. Con le fatiche di coppa sulle spalle, le due squadre vengono rivoluzionate dai rispettivi allenatori, non tanto per la quantità di cambi, ma per l’importanza. Da un lato Guidolin, costretto a fare a meno di Benatia e Basta oltre che del lungodegente Isla, decide di tenere in panchina anche Armero, presentando così Pereyra e Pasquale sulle fasce e Coda nel terzetto difensivo. Fabbrini, sponsorizzato da Di Natale, guadagna la maglia da titolare al posto di Floro Flores. Dall’altro lato Mazzarri lascia Lavezzi e Maggio a casa e Hamsik in panchina, con Dzemaili a supporto delle punte Pandev e Cavani. Quello che, sul fronte friulano, appare un azzardo, diventa invece una mossa vincente: proprio Pereyra, fino a ieri impiegato solo per 8 minuti in campionato contro la Juve, è uno dei migliori nel primo tempo sia in fase offensiva, perché accompagna spesso l’azione d’attacco, sia in quella difensiva, dove annulla Dossena. Anche la scelta di Fabbrini si rivela ottima: è proprio il talentino scuola Empoli, innescato da Di Natale, a servire Pinzi per il comodo tocco a porta vuota che vale l’1-0 al 28′, complici la respinta corta di Cannavaro che dà il la all’azione e l’uscita a vuoto di De Sanctis.  Il Napoli si fa apprezzare per la maggiore intraprendenza sia prima che dopo la rete che sblocca il risultato. Dzemaili si frappone a Pazienza in interdizione e si muove molto tra le linee in fase d’attacco andando anche un paio di volte al tiro. Senza le incursioni di Maggio e le accelerazioni di Lavezzi, tuttavia, agli azzurri manca un uomo in grado di dare il cambio di marcia alla manovra, sicché il pallone gira lentamente e troppo spesso l’unica soluzione resta il tiro dalla distanza. Handanovic risulta quasi inoperoso se si eccettua un tiro quasi da fermo di Gargano. Nella ripresa gli azzurri provano a cambiare subito ritmo, ma dopo una conclusione sbilenca di Cavani, l’Udinese fa di nuovo centro in contropiede: cross di un superbo Pasquale dalla sinistra, Pinzi colpisce il palo di testa, la palla arriva a Di Natale che di destro realizza il 19esimo gol in campionato. I minuti successivi, nonostante l’ingresso di Hamsik, sembrano suggerire un Napoli in disarmo, ma ci pensa Fabbrini a rianimarlo: già ammonito nel primo tempo per aver ritardato la battuta di un calcio di punizione, il talento di scuola Empoli commette un inutile fallo su Campagnaro nella metà campo azzurra e si fa espellere. Il Napoli non ne approfitta subito: alla prima opportunità per riaprire la partita Cavani calcia malissimo il rigore assegnato per un fallo di mano di Domizzi (forse spinto da Cannavaro nella circostanza). Poi, però, l’uruguaiano si fa ampiamente perdonare: prima accorcia le distanze su punizione e pochi minuti dopo sfrutta l’assist di Dzemaili e batte ancora Handanovic, non irreprensibile in entrambe le occasioni. Gli assalti finali del Napoli non vanno oltre un destro da posizione defilata di Zuniga respinto dal portiere: finisce così 2-2. Per la gioia degli azzurri. Ma anche e forse soprattutto della Lazio.

Fonte: GdS

La Redazione

P.S.

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