Il Napoli ricomincia da dove aveva finito. Sconfitto dalla Lazio al San Paolo all’ultima giornata del campionato scorso, battuto dal Sassuolo al Mapei Stadium alla prima del nuovo torneo. Cambiato l’allenatore, il prodotto per ora è rimasto lo stesso, ma guai a trarre conclusioni affrettate. Se prendi un tecnico «dogmatico» come Maurizio Sarri, gli devi dare il tempo di spiegare il suo credo ai nuovi discepoli. Proprio il Sassuolo può essere di esempio. Nella prima stagione in Serie A Eusebio Di Francesco venne esonerato, per essere richiamato. Oggi la squadra è un gioiellino: meccanismi rodati, tutti hanno chiaro in testa che cosa fare. Certo, come canta Malika Ayane, «se perdi tempo, poi ti scappa il tempo». Sarri è il primo a sapere che il Napoli non è il Sassuolo e che Napoli è una città calcisticamente a pazienza limitata. L’approccio del Napoli alla partita è stato straordinario, un quarto d’ora in cui sembrava di rivedere il primo Milan di Sacchi. Difesa altissima, a ridosso del centrocampo, che come un muro rimbalzava ogni pallone. Alta intensità e Sassuolo alle corde. Immediato gol del vantaggio, con Hamsik lesto a riprendere una palla vagante su tiro di Higuain. Per Sarri, 15 minuti di rinnovata celebrità: «Però, questo Napoli». Verso il ventesimo la spinta propulsiva della rivoluzione sarriana ha iniziato a scemare, il Napoli è via via arretrato, si è schiacciato davanti a Reina, e il Sassuolo ha capovolto la sceneggiatura. Nella ripresa il Napoli è rimasto a lungo indeciso sul da farsi. Non osava, traccheggiava. Momento chiave il 18’, quando Sarri ha tolto Higuain per inserire Gabbiadini. Perplessità ci ha colto perché noi avremmo levato Mertens, fin lì anonimo. Fischi all’allenatore dalla gradinata dei tifosi napoletani per l’esclusione dell’argentino e dibattito riaperto: ma perché Higuain e Gabbiadini non possono giocare assieme? Gabbiadini è un attaccante che svaria e a nostro parere può benissimo fare da seconda punta al Pipita. Conclusioni: Di Francesco ha azzeccato i cambi, Sarri no, però è prematuro impallinare l’uomo venuto da Empoli. Ricordiamoci che il citato Sacchi, nelle sue prime settimane al Milan, ebbe problemi.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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