Come progettare, finanziare, gestire, riempire gli stadi. E con quali, nuove competenze farlo. Se ne è parlato ieri, a Roma, nella tavola rotonda di Sport Business Academy, l’Accademia per i manager dello sport di RCSSport eSDABocconi che il 26 settembre ripartirà a Milano, con l’impegno di intensificare la sua presenza anche a Roma. Ad aprire i lavori, l’ad di RCS Sport Giacomo Catano, il responsabile diritti media di RCS Sport, Matteo Pastore, e il professor Dino Ruta della SDA Bocconi (questi ultimi due co-direttori di SBA).
Stadi – «Il nodo sta nella gestione – è la tesi del numero uno dell’Udinese Gianpaolo Pozzo – I Comuni fanno poco perché i fondi non ci sono, quindi solo con stadi di proprietà si possono risolvere i problemi attuali». Stadi privati è tema di attualità anche per la legge di cui alla Camera è relatore Claudio Barbaro: «Alcuni cavilli sono stati superati, ma la Federcalcio insiste sullo stralcio della parte che riguarda i diritti tv. Così non ci sarebbero soldi per lo sport di base». Per Andrea Cardinaletti, commissario straordinario dell’Istituto per il Credito Sportivo è importante progettare pensando al marketing territoriale sia per medie sia per grandi dimensioni».
Esempi – Due esempi di «case dello sport» moderne li hanno raccontati Yanni Andreopoulos, manager AEG Sport Europa, e il noto architetto internazionale Matt Rossetti. Il primo ha parlato dell’O2 Arena di Londra, palazzo primo al mondo
per ingressi (oltre 2 milioni di biglietti venduti). Il secondo degli stadi e palazzi dello sport negli Usa. Poi il presidente Federbasket Meneghin: «Ho dovuto rinunciare a Europei e Mondiali perché non ci sono strutture adeguate in Italia. E’ ora di lasciare spazio ai privati in Italia».
La Redazione
C.T.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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