Solito Napoli, dunque, e soliti errori di Sarri nelle sostituzioni: si è intestardito nel mantenere in campo uno spento Callejon, preferendo tenere in panchina Gabbiadini. La contestazione della gente, a fine gara, e gli insulti a De Laurentiis, la dicono tutta sulla delusione dell’ambiente napoletano. Non c’è storia nel primo tempo: il Napoli gioca facile, con i quattro difensori in linea poco più dietro del centrocampo e la Sampdoria costretta a difendersi, mentre Muriel e Eder sono larghi sulle fasce e partecipano poco alle rare ripartenze che prova a sollecitare Soriano. La sconfitta rimediata contro il Sassuolo e le critiche che sono seguite hanno, probabilmente, scosso il collettivo napoletano. La prestazione del gruppo è efficace, ciascuno svolge alla perfezione o quasi il proprio compito Al ritorno in campo, dopo l’intervallo, avviene un’altra metamorfosi, quella del Napoli. Incredibile la facilità con la quale la Sampdoria può riorganizzarsi e mettere alle stretta l’avversario. Dove è finito il bel Napoli del primo tempo? Chissà, forse s’è perso tra le teorie del proprio allenatore! Quello che emerge sono le lacune di sempre, quelle che hanno costretto alla resa Rafa Benitez e quelle che stanno guastando l’inizio della stagione al suo sostituto. La delusione è cocente, da una delle due curve parte la contestazione contro Aurelio De Laurentiis, mentre Reina deve superarsi due volte per respingere su Muriel, tenendo in piedi il pareggio.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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