Cinque stelle, come il Milan. Cinque, perchè l’anno scorso è arrivato terzo e per un po’ ha guardato più in alto. Perchè, con tutto il rispetto, un conto è far passare il gioco da Gargano e Pazienza, un altro è affidarsi a Inler- il regista chew mancava- e Dzemaili. Perchè ha allungala panchina (Donadel,Santana) e, soprattutto, ha zittito sul nascere le sirene rossonere che provavano (riuscendoci) a incantare Hamsik. Il club di De Laurentiis non può più nascondersi: la parolina mai pronunciata lo scorso campionato, per napoletana scaramanzia e non soltanto, adesso diventa – deve diventare – una dichiarazione d’intenti. Si punta diritti allo scudetto, senza se e senza ma. Attrezzato per farlo, con quei tre diavoli davanti – Cavani, Hamsik e Lavezzi -, una coppia centrale in mezzo al campo che lavora di clava e fioretto, e una difesa tutto sostanza, la seconda migliore dello scorso campionato (39 gol incassati contro i 24 del Milan), arricchitta dall’arrivo di un gigante come Britos, capace di intercettare con la testa qualsiasi cosa voli nella propria area e in quella altrui. E poi il Napoli ha in panchina il motivatore per eccellenza, Walter Mazzarri. E se, da qui a fine mercato, dovesse partire Lavezzi, ci si fionderebbe su Pepito Rossi: l’attacco perderebbe in dribbling, ma guadagnerebbe in gol.
La Redazione
A.S.
Fonte: Gazzetta dello Sport (Sport Week)
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro