È il motivo più semplice del mondo: il disagio, il senso di inadeguatezza, il sentirsi preso in giro dai compagni. Da dietro le quinte cominciano già a prenderlo in giro con affetto: sfottò sussurrati, risolini, perché lui è il beniamino del gruppo. Simpatico, divertente, ma non giullare di corte. Ed ecco che nella mente di Insigne scatta il momento dello sconforto e della rabbia fanciullesca. Non risponde in dialetto come il presentatore chiede, la mascella si fa dura, si sente accerchiato. E allora lui, che del resto non ha al pari di altri compagni la proprietà di linguaggio del terzo portiere Roberto Colombo, fa scena muta e rovina in parte la festa, tra lo sconcerto dei tifosi e anche del presidente Aurelio De Laurentiis. Un atteggiamento che a Benitez non è piaciuto. Per Insigne è scattata la ramanzina una volta che la squadra ha fatto rientro nell’albergo. Il manager spagnolo era irritato e per un po’ di tempo Insigne non parlerà con i giornalisti.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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