Il progetto del club, a tutti i livelli, rischia di implodere senza i soldi della Champions per il secondo anno consecutivo. Così, il presidente ha chiesto alla squadra di conquistare almeno il terzo posto. Toni fermi, decisi, e l’impegno a tener fede ad una vecchia promessa di un premio in caso di qualificazione Champions, da elargire anche qualora sia necessario passare dalla porta secondaria del preliminare. Un ulteriore incentivo per motivare il gruppo. L’umore di De Laurentiis dopo il ko in casa del Dnipro è logicamente tendente al nero, ma il presidente del Napoli sa troppo bene quanto importanti siano gli impegni con Cesena (domani sera), Juventus e Lazio. Di conseguenza, non ha calcato troppo la mano con i suoi calciatori anche perché il rapporto con lo spogliatoio si è già sfilacciato in occasione dell’imposizione del ritiro e dunque non era il caso di riscaldare gli animi. L’assenza di De Laurentiis a Kiev non è passata inosservata, ieri il tentativo è stato quello di dare un ultimo scossone come era già accaduto nel pranzo di Natale prima di Doha.
Fonte: La Gazzetta dello Sport
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