L’incertezza sul suo futuro è andata avanti per mesi. Di certo non si sarebbe aspettato un addio triste e privo di significati. Le sue scuse (il sì della famiglia, il business plan, il centro sportivo) per rimandare quella risposta che già conosceva, hanno rappresentato il tormentone di questa primavera. Una partita a scacchi, giocata contro il suo avversario, Aurelio De Laurentiis, col quale è entrato in rotta di collisione nella scorsa estate, quando il presidente lo ha prima illuso, promettendogli un Napoli forte e competitivo, da scudetto, e poi lo ha tradito bocciandogli le sue proposte di mercato (Mascherano, Fellaini, Gonalons, Reina, Mario Suarez) e garantendogli soltanto delle terze scelte (Koulibaly, David Lopez, Strinic). Da quel momento il loro rapporto si è incrinato del tutto, fino ad arrivare allo scontro finale sulla questione ritiro, ordinato dallo stesso presidente, nonostante il suo parere contrario.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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