Promuove a pieni voti il probabile arrivo di Conte alla Juve, applaude le prime mosse della Roma americana e apre la porta al Napoli. Claudio Ranieri a tutto campo nella notte in cui riceve il Premio Maestrelli. Si parte dal futuro. Quindi dal sogno Napoli. «Mi auguro che Mazzarri resti. Il Napoli è una delle più belle storie di questo campionato. Il presidente De Laurentiis merita un grande applauso per i campioni che ha portato al San Paolo. Che emozione sentire sessantamila persone cantare “o surdato ’nnamurato”».
E se De Laurentiis dovesse chiamarla? «Per il Napoli la mia porta è sempre aperta. Basta avere davanti un progetto stimolante».
La Juve ha blindato Conte. «Ottima intuizione, la Juve aveva bisogno di mettere nel motore benzina bianconera e tonnellate di grinta. Conte è perfetto per assolvere questo compito come, del resto, ha già annunciato un grande campione come Nedved. Però… Mi dispiace per Delneri. Purtroppo pagano sempre gli allenatori».
Si aspettava un simile crollo da parte dei bianconeri? «Non era facile ripartire dalla B. Credo che i risultati della mia gestione siano stati rivalutati. Oggi dei campioni della vecchia Juve non è rimasto quasi nessuno: Del Piero, Buffon, che però è stato fuori tanto. Serve tempo per ricostruire una grande squadra. Conte è una prima pietra giusta».
Cosa le piace del nuovo tecnico bianconero? «Non ha avuto paura di fare la gavetta, non arriva su una panchina nobile catapultato dall’alto. Merita un applauso per aver deciso di ripartire dalla B. È andato con umiltà a Siena e ha vinto il campionato. Mai facile, in nessuna categoria».
Veniamo alla Roma. «Speravo che le mie dimissioni servissero a rilanciare la squadra. Invece non è finita bene. E da tifoso giallorosso sono molto dispiaciuto».
Ora arrivano gli americani. «Le prime scelte mi convincono. Baldini e Sabatini sono dirigenti molto preparati. E conoscono bene la piazza. È la prima volta che un gruppo straniero acquista un club di A. Un esperimento da seguire con simpatia e con pazienza. Il calcio non è un mondo facile».
De Rossi è indeciso se restare in giallorosso o andarsene. «Comprendo il suo stato d’animo: deve decidere con la sua testa. Pensando al suo futuro».
Ha parlato con Totti? «No, non ho parlato con nessun giocatore della Roma tranne De Rossi».
Chiusura su Allegri che ha vinto il Premio Maestrelli 2010-11. «Il Milan ha dimostrato di essere la squadra più forte. E Allegri è stato bravo a gestire campioni e infortuni».
La Redazione
A.S.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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