Guai a fidarsi degli amici. Specie se hanno il talento di Adrian Mutu e possono metterti in difficoltà in qualsiasi momento. Paolo Cannavaro dovrà guardarsi sabato dall’estro del suo ex compagno di squadra ai tempi del Verona prima (stagione 2001-02) e del Parma poi (l’anno successivo). Un legame affettivo solido quello tra i due, che negli anni si è rinsaldato nonostante le strade
professionali si siano separate. Così, ogni qual volta si ritrovano contro c’è quasi il rischio che Cannavaro risparmi a Mutu
colpo proibito e che il rumeno eviti di puntare il napoletano. Del resto, i due si conoscono bene fuori, ma anche dentro
il campo.
Occhio Quando due anni fa nella prima trasferta della gestione Mazzarri il Napoli era impegnato a Firenze, il tecnico toscano mise Grava proprio sulle tracce di Mutu e Gianluca approfittò dei consigli di Paolo per mettere la museruola al temibile avversario. Adesso, però, il romeno ha cambiato ruolo. Gioca più vicino alla porta, praticamente in zona…Cannavaro. Così, stavolta lo scontro sarà davvero ravvicinato. Tanto che Mutu potrà vedere il nome Adrian (quello che Cannavaro ha dato proprio in suo onore al suo secondogenito) impresso sulla scarpetta sinistra del capitano del Napoli. Una dimostrazione dell’amicizia che li lega. «E dire che il primo anno a Verona non è che avessimo stretto chissà quali rapporti – ha raccontato in passato Mutu -. Poi, invece, a Parma cominciammo a frequentarci con le rispettive famiglie e io ho conosciuto bene, oltre a suo fratello Fabio, anche i loro genitori. Un giorno, Paolo mi promise che avrebbe chiamato col mio nome il suo secondo figlio. Mi fece piacere, ma quando poi mi telefono a Londra, dove mi ero trasferito con la maglia del Chelsea, per dirmi che era nato Adrian, mi emozionai tantissimo».
Abbraccio, Ovviamente, negli spogliatoi del Manuzzi l’abbraccio tra i due sarà vigoroso, ma poi in campo ci sarà da sudare per entrambi. Mutu non vuole deludere al suo esordio in maglia bianconera, Cannavaro desidera iniziare la stagione nel migliore dei modi per far capire che sia lui che il Napoli sono pronti a regalare nuove soddisfazioni ai tifosi azzurri. Poi, dopo il triplice fischio, avverrà il tradizionale scambio della maglia perché Paolo ed Adrian saranno avversari per 90′, ma nemici mai. Lo stesso dicasi per Mutu e Mario Alberto Santana, due che fino a pochi mesi fa hanno giocato insieme nella Fiorentina. In estate, sembrava addirittura che l’argentino dovesse seguire il romeno al Cesena. Tuttavia, il richiamo della maglia che fu di Diego Maradona e stato per lui troppo forte. Così, Santana, nato in riva all’Atlantico, ha preferito il golfo di Napoli alla riviera romagnola. L’amicizia, certe volte, non basta.
La redazione
F.G.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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