Stavolta, l’ha fatta grossa, Rafa Benitez. S’è preso gioco di un intero ambiente, presentando al Friuli un Napoli inguardabile, che non ha avuto nessuna logica se non nella mezz’ora finale, quando sono entrati quei titolari tenuti, inizialmente, in panchina, solo perché avevano giocato giovedì in Europa League. Un impegno ritenuto arduo, probabilmente, dall’allenatore spagnolo, tanto da consigliargli un turnover privo, peraltro, di una ragione tattica. Come ha potuto, dall’alto della sua esperienza, schierare un centrocampo con due incontristi, Gargano e David Lopez, privandolo di quel poco di fantasia che avrebbe potuto garantirgli Inler (febbricitante), considerato l’infortunio di Jorginho? Oppure, con quale criterio ha lasciato fuori l’intero terzetto offensivo inserendo Zuniga a destra (da due anni agisce da esterno sinistro difensivo), Michu centrale e Insigne a sinistra, ignorando ancora una volta Mertens, il più in forma? Ha il mondo contro, Benitez, in queste ore. Il malcontento è generale, come l’insoddisfazione di De Laurentiis che non l’ha presa bene. A questo punto è facile pensare che la posizione di Benitez non sia più solida (in tribuna c’era Reja ma non ci sono segnali particolari): non può bastargli una vittoria in Europa League e contro un avversario per niente irresistibile come lo Sparta Praga, per sentirsi intoccabile.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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