Questa volta una multa potrebbe non bastare, a meno di una sanzione pecuniaria sostanziosa in alternativa alla squalifica del campo già diffidato in occasione di Juve- Inter. La scintilla arriva allo «Juventus Stadium» al vantaggio del Chievo. Partono i cori e gli insulti razzisti nei confronti dei partenopei e poi del mai amato Balotelli in un becero crescendo: «O Vesuvio lavali col fuoco», «Se saltelli muore Balotelli» fino al coretto «Non ci sono negri italiani». Per gli stessi cori della curva nella gara contro l’Udinese e la Fiorentina la società era stata multata dal giudice sportivo (10 mila euro). Più pesante la sanzione (50 mila euro) per gli sputi dei tifosi verso gli ufficiali di gara al termine di Juventus-Genoa.
Recidivi È la nota stonata di uno stadio che dalla sua inaugurazione ha fatto la fortuna della Juve sul campo e della società che punta proprio sugli introiti dovuti all’impianto di proprietà per aumentare l’attivo in bilancio. Lo Juventus Stadium è quasi sempre esaurito, comunque colmo anche per le partite meno «appetitose» come il ritorno di Champions contro il Celtic, o lo stesso Catania ospite di ieri. Quarantamila spettatori tutti seduti o quasi, non tutti composti. Nonostante Antonio Conte abbia più volte invitato i tifosi a una bolgia per spingere la squadra, lo Juventus Stadium come ogni teatro che si rispetti ha il suo loggione spesso controcorrente, rumoroso e poco educato. Dalla curva sud arrivano i cori più beceri come i fischi per gli stessi beniamini (Giovinco ne sa qualcosa), l’urlo «merda» al portiere avversario a ogni rinvio. Un harakiri nei confronti della società. E la Juve trema in attesa della decisione del giudice che potrebbe imporre al club bianconero di giocare la prossima gara interna col Pescara in campo neutro.
Fonte: Gazzetta dello Sport
La Redazione
L.D.M.
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