Le difficoltà cominciano ad emergere insieme a tutte le altre complicazioni che la crisi del gol sta evidenziando. L’astinenza di Edinson Cavani è l’aspetto più preoccupante insieme alla mancanza di vittorie, conseguenza dello scarso rendimento sotto rete dell’attaccante uruguaiano. Non basta rasserenarlo dicendogli che prima o poi il gol arriverà: sarebbe meglio capire il motivo per cui il capocannoniere del campionato abbia frenato in modo così brusco. Troppo semplice sarebbe circoscrivere l’analisi alla singola prestazione: l’impressione è che qualcosa non funzioni più nemmeno nell’organizzazione del gioco. Dalle parti di Cavani, infatti, arrivano pochi palloni e nemmeno tanto giocabili. Né Inler né Behrami si stanno dimostrando in grado di assisterlo nei suoi tagli o nelle verticalizzazioni. Così come dalle fasce non arrivano più cross invitanti per i suoi stacchi.
Revisione Toccherà a Walter Mazzarri capirne le difficoltà e cercare di risolvere i problemi. L’attualità gli ricorda che il suo Napoli è al quarto pareggio consecutivo, che l’ultima partita vinta risale al 2 febbraio, contro il Catania, e che in mezzo a questi risultati ci sono pure le due sconfitte in Europa League col Viktoria Plzen. E non è un caso se tutto ciò sia avvenuto in concomitanza con la frenata di Cavani, che comincia a far trasparire un nervosismo nemmeno più tanto controllato. Basti pensare alla gomitata a Chiellini e all’errore dell’arbitro Orsato che lo ha soltanto ammonito quando il regolamento punisce la reazione con il rosso.
Voci mercato E’ probabile che le tensioni vissute dall’uruguaiano siano determinate dalle voci che arrivano dall’Inghilterra e dalla Spagna: Arsenal, Manchester City e Real Madrid hanno ufficializzato il loro interessamento. E questioni del genere provocano emozioni forti che influiscono sull’aspetto psicologico. Non è un caso che la crisi di Cavani sia iniziata nel momento in cui queste voci sono diventate più insistenti. Fatto sta che adesso sono 7 le partite consecutive in cui il giocatore non ha segnato per un totale di 590 minuti (Catania, Lazio, Plzen, Sampdoria, Plzen, Udinese e Juve). Dati che riportano a un’altra crisi, vissuta tra febbraio e marzo 2011: in quel periodo furono 6 senza reti le partite e anche allora ci furono le due gare dei sedicesimi di Europa League, contro il Villarreal.
Clausola rescissoria Il futuro è uno dei pensieri che affollano la mente di Edinson Cavani, partito ieri per un breve viaggio di pellegrinaggio in Palestina. Si è sempre detto innamorato di Napoli, ma non ha mai escluso di poter valutare le eventuali offerte che gli potrebbero arrivare. Con Aurelio De Laurentiis ha firmato a settembre il prolungamento e l’adeguamento economico del suo contratto che scadrà nel 2017 con uno stipendio di 5 milioni di euro a stagione. I due hanno concordato anche una clausola rescissoria di 63 milioni di euro che Arsenal, Manchester City e Real Madrid sarebbero pronti a versare se l’attaccante dovesse dare segnali positivi. L’impressione è che se il Napoli non dovesse vincere lo scudetto, Cavani potrebbe prendere in considerazione l’idea di andare via.
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