La paura di osare. Di scommettere ancora su un giocatore con un passato sfortunato, segnato da qualche acciacco di troppo e da un ginocchio un po’ ballerino. E poi quelle visite mediche effettuate a Villa Stuart lunedì che hanno lasciato più di un dubbio. Davide Santon e il Napoli, un matrimonio che «non s’ha da fare». Il presidente De Laurentiis mette i panni di don Rodrigo e blocca sul rettilineo finale l’arrivo del terzino dell’Inter, che ieri mattina era atteso a Dimaro e che invece il Trentino «azzurro» non vedrà più: «Non ha per me le caratteristiche che avevo chiesto di verificare per un certo tipo di utilizzazione che ne volevamo fare», ha raccontato sempre a radio Kiss Kiss il presidente del Napoli. Che poi ha chiuso con una carezza al ragazzo. «È un ottimo calciatore e un ottimo professionista, ma adesso stiamo verificando altre strade, anche a centrocampo». La decisione finale l’ha presa comunque il presidente del Napoli, che in già in passato si è bruciato con giocatori arrivati e poi rivelatisi inutili alla causa azzurra, perché bloccati dagli infortuni. Successe con Donadel, Santana ai tempi di Mazzarri e con lo spagnolo Michu nella gestione Benitez. Ma la grande beffa il presidente De Laurentiis la subì da Zuniga, proprio dopo avergli rinnovato il contratto con un ingaggio di 3 milioni. Da allora in poi il giocatore a Napoli è stato praticamente un fantasma. Giocò pochissimo e fu inutile alla squadra. Per Santon, invece, è un altro trasferimento che salta a distanza di un paio di settimane. L’esterno era a un passo dal Sunderland, ma la trattativa saltò per una clausola imposta dal club inglese. Ieri l’addio all’ipotesi Napoli e il rientro all’Inter. Adesso sul futuro non ci sono certezze.
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