L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport commenta il pari interno del Napoli con il PSG:
“Sono notti così che cambiano la storia. E quindi al Napoli resta l’amara sensazione d’aver sprecato qualcosa, di aver concesso un tempo, di essere entrato in partita troppo tardi, di aver rimandato, si spera soltanto rimandato, il grande appuntamento. Questo Psg si poteva battere, per conquistare un match-ball da giocarsi magari nella prossima sfida con la Stella Rossa. E invece l’1-1 costringe a lottare. Con buone probabilità di raggiungere gli ottavi, non c’è dubbio, ma con il rimpianto per avere giocato da Napoli soltanto nel secondo tempo. Soltanto dopo lo schiaffo di Bernat. Allora s’è visto come quello di Ancelotti sia un gruppo molto più «squadra», e quasi più europeo, di un Psg con un deficit di personalità così evidente per non essere inciso nel suo Dna. Non è bastato un Insigne ormai decisivo ad altissimi livelli e ancora una volta in gol, un Allan versione superman, una manovra meno bella di quella di Sarri ma più matura. Ma in Champions si cresce così, anche sbagliando”
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