“Il ritorno al gol – dopo oltre sei mesi di digiuno – ha ridato leggerezza al calcio dipinto da Kvaravaggio. Perché il georgiano ama la giocata, ma vive anche di gol e quell’astinenza gli pesava parecchio. Poi il numero con “scavetto” per lasciare il segno contro l’Udinese. Dunque sabato la doppietta a Verona, la città del suo debutto assoluto in Italia. Kvara era già tornato da un po’, ma ancora certi guizzi, certi slalom a superare avversari come birilli avevano bisogno di alesaggio per mandare al massimo tutti i cilindri di questo splendido motore. I suoi scarpini accarezzano il pallone come pochi al mondo, lo dice anche la lista del Pallone d’oro. E a volte anche i numeri nel calcio dimostrano l’esistenza della poesia. Dall’inizio della passata stagione, in Champions, nessun giocatore ha prodotto più tiri dopo una progressione palla al piede del georgiano. Come dire che i suoi dribbling, le sue finte, non sono fini a se stesse”.
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