Ampio spazio al caso del giorno sulla pagina della Gazzetta dello Sport, dove si ricostruiscono tutte le tappe che hanno portato l’Inter a sospendere temporaneamente Radja Nainggolan dall’attività agonistica. Il ritardo all’allenamento di ieri mattina è la scintilla, l’ultimo di una serie di comportamenti che per la dirigenza nerazzurra, con il nuovo a.d. dell’area sportiva Beppe Marotta in testa, non sono più tollerabili – sottolinea la rosea -. Il centrocampista belga, che continuerà ad allenarsi con la squadra, quasi certamente salterà anche l’ultimo match dell’anno, sabato alle 15 a Empoli. Poi, si vedrà. E nessuno scenario adesso può essere completamente escluso nel matrimonio Inter-Nainggolan, compresa la fine della storia. Già a gennaio o a giugno.
“La squadra – si legge nella ricostruzione della Gazzetta – si deve presentare al centro sportivo nerazzurro alle 10, l’allenamento defaticante è fissato per le 11. Tutti arrivano puntuali, tranne Radja, che supera il cancello della Pinetina con 15-20’ di ritardo. Se fosse un’eccezione probabilmente non ci sarebbero problemi, ma il belga è recidivo e sembrerebbe non in perfette condizioni fisiche. Si unisce comunque ai compagni e completa con gli altri il lavoro di scarico. Poi, a pranzo, Marotta, Ausilio e Spalletti decidono di usare il pugno duro e poco prima delle 14 comunicano la sospensione dell’ex Roma, che incassa e subito dopo chiude il profilo Instagram per provare ad abbassare i rifletto- ri. Il belga sarà anche multato di circa 40mila euro, cifra massima prevista dalle regole dell’Aic in base allo stipendio.
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