“Poca serenità. È quanto traspare dagli atteggiamenti e dal rendimento dell’attaccante che fa fatica a trattenersi e a nascondere il proprio nervosismo. Acuito, poi, dal rigore fallito contro la Juventus”. Difficile dimenticarlo per Lorenzo Insigne, che come scrive l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport si porta dietro le scorie del suo errore e, anche in virtù della sua involuzione nei numeri, adesso è chiamato a reagire: “La mazzata è stata forte, quando il pallone è sbattuto sul palo ed è rientrato in campo, s’è sentito crollare il mondo addosso, avrebbe pagato chissà cosa per regalare alla gente il prezioso pareggio contro il nemico di sempre. E nemmeno l’affetto dei compagni e la comprensione del San Paolo hanno potuto alleggerirgli la delusione, condita dalle lacrime immortalate dai tanti flash nel dopo partita”.
Probabilmente, da capitano, starà patendo l’ennesimo dominio della Juventus che, anche quest’anno, è avviata a vincere lo scudetto, l’ottavo di fila. Una condizione che potrebbe iniziare a stargli stretta, da anni il progetto Napoli è competitivo, ma non tanto da poter interrompere l’egemonia bianconera. A giugno, Lorenzo compirà 28 anni e la sua carriera sta entrando nel momento più intenso e, dunque, anche in quella fase in cui c’è bisogno di stimoli maggiori per poter reggere le pressioni dell’ambiente. […] La presenza di Carlo Ancelotti, poi, è una garanzia per tutti, Lorenzo compreso. Non è escluso che per il futuro, l’allenatore possa rivedere il suo credo tattico e riportare il capitano sulla fascia sinistra, lì dove ha saputo incantare”.
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