Questa mattina Nikola Maksimovic ha disertato l’allenamento “punitivo” per il quale era stato convocato da Sinisa Mihajlovic. In realtà, già venerdì sera il difensore aveva lasciato Torino per tornare in Serbia senza avvisare la società. A questo punto, la rottura tra il difensore, sul quale è forte il pressing del Napoli (che ha offerto al Toro fino a 26 milioni), e il club granata appare insanabile.
ALTA TENSIONE — Dunque, nemmeno la larga vittoria per 4-1 di ieri sera al debutto in Coppa Italia contro la Pro Vercelli ha regalato un Ferragosto tranquillo a tutto l’ambiente granata. A turbare i pensieri di Sinisa Mihajlovic, c’è la “ribellione” del difensore serbo che ha disertato l’allenamento alla Sisport in mattinata. Un segnale fin troppo chiaro: Maksimovic vuole cambiare aria corteggiato com’è dal Napoli e dalla Premier (con il Chelsea in prima fila), e la risposta rigida ricevuta nelle ultime settimane da parte della società ha allontanato le parti rendendo la situazione molto tesa.
LA RICOSTRUZIONE — Il banco è saltato venerdì quando il giocatore, senza avvertire nessuno, non si è presentato all’allenamento pomeridiano e ha preferito far ritorno a casa, in Serbia, tant’è vero che alle 20.30 di venerdì Maksimovic è stato avvistato al terminal B di Malpensa. E il Toro?
L’ATTACCO DI SINISA — La reazione granata è tutta nelle parole dell’allenatore Sinisa Mihajlovic: “Venerdì Nikola non si è presentato all’allenamento senza avvertire nessuno. E’ stata una sorpresa per tutti ed è una cosa molto grave perché ha mancato di rispetto verso la società che lo paga, verso i compagni e verso i tifosi. Si dovrà prendere le sue responsabilità – è andato all’attacco Mihajlovic -. La società terrà la linea dura, poi vediamo cosa succederà. Di sicuro siamo tutti arrabbiati e Maksimovic deve chiedere scusa a tutti, deve fare tanto per farsi perdonare”. Non solo: “Se mi sento tradito da Maksimovic? Nikola non dovrebbe mai dimenticare da dove è partito, e chi lo ha aiutato agli inizi. Il Toro infatti lo prese dopo una gara in Nazionale dove lo portai io: mi sento deluso innanzitutto dal punto di vista umano, perché l’uomo viene sempre prima del giocatore”. Poi la stoccata finale che apre alla cessione: “La situazione è compromessa, difficile si possa riparare”.
Fonte: gazzetta.it
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