La verità è che, quando ha preso in mano la Nazionale, nessuno vedeva ciò che Mancini vedeva. Il c.t. ha avuto chiara sin da subito la strategia di rinascita: non bastava tornare a vincere, bisognava restituire autostima a una squadra depressa e umiliata. C’è riuscito attraverso una rivoluzione tattica e l’invenzione del doppio play (Jorginho e Verratti), provato per la prima volta nell’ottobre del 2018 contro l’Ucraina. Mancini è riuscito – scrive oggi La Gazzetta dello Sport – a ottenere un’empatia paragonabile a quelle delle grandi Nazionali del passato. Fondamentale l’appoggio a due leader come Bonucci e Chiellini, mentre Kean è stato tagliato fuori non tanto per ragioni tecniche, quanto perché non riusciva a relazionarsi con i compagni. Il Mancio ha vinto anche con la costruzione dal basso, e se un club italiano, dopo undici anni, vuole tornare a vincere la Champions, è bene che inizi a prendere esempio da lui.
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