L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport racconta in un articolo i diversi screzi e litighi che hanno avuto come protagonisti i vari presidenti delle squadre di Serie A. Manco a dirlo il numero uno del Napoli Aurelio De Laurentiis è tra i presidenti più “spettacolari” del calcio italiano: Marzo 2011, ristorante da Berti, Milano, sera. Ci sono dodici presidenti della Serie A allo stesso tavolo. De Laurentiis arriva all’incontro euforico. Si parla di diritti tv e di una torta da spartire di diverse centinaia di milioni di euro in base ai bacini di utenza. Spunta una bozza dalla quale la Lazio prenderebbe più del Napoli. De Laurentiis identifica nel collega Claudio Lotito l’autore della proposta, perde le staffe e lascia il suo posto per raggiungere lo sfidante, colpirlo con una manata e apostrofarlo come «panzone di merda!». L’altro si difende come può rispondendo: “Pulcinella!”“. Oppure, successivamente: “Aurelio De Laurentiis ha lo sbrocco facile, sulle sue scenate si potrebbe scrivere un libro. Ne abbiamo scelta una, ricostruita così in «Papaveri e papere»: «In diretta tv la scenata di De Laurentiis durante il sorteggio del calendario di Serie A nel luglio 2011. Studi televisivi a Milano, davanti a colleghi e massimi dirigenti del calcio italiano. De Laurentiis vorrebbe partite meno impegnative nei periodi di Champions. Quando scopre che dovrà affrontare Milan e Inter a ridosso dei primi turni internazionali, sbotta e se ne va urlando: “Siete tutti delle merde, delle teste di cazzo, tornerò al cinema. Qui sono tutti degli stronzi, questa è una gran cazzata. Me ne vado. Mi vergogno di essere italiano, chiederò la cittadinanza a un altro Paese. La rabbia è con me stesso che ci sono rimasto”. Poi, sceso in strada, chiede un passaggio in scooter a un giovane sconosciuto, scappando senza casco
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