“La Banda Bassotti saluta con una impertinente manita”. Scrive così l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, che si concentra sul successo del Napoli contro l’Empoli e su un dato importante: quattordicesima formazione cambiata su quattordici partite e sempre lo stesso ritmo in mezzo al campo. La Rosea prosegue: “I soliti noti hanno buttato la maschera e si divertono a scassinare la porta dell’Empoli per prepararsi al colpo dell’anno: scardinare Gigi Buffon e il suo Psg che fra tre giorni, in un San Paolo finalmente pieno di tifosi, arriva per giocarsi la qualificazione agli ottavi di Champions. Una grande sfida già da pregustare.
Intanto il Napoli si è gustato un buon antipasto regolando la squadra di Andreazzoli, accademica e anche piacevole da ammirare in fase di costruzione, ma poco aggressiva e cattiva in fase difensiva per poter contrastare gli azzurri, che convincono per personalità, opportunismo e lettura della partita. Sopracciglio sorridente per Ancelotti che si ritrova i suoi attaccanti tutti in gol, per la prima volta in questa stagione. Insigne ormai apre chirurgicamente i match, Mertens è da applausi a scena aperta: non solo per la tripletta, ma soprattutto per le giocate. Come quella nel finale che porta alla festa del gol anche Milik.
E sono 14 Le formazioni diverse schierate da Carlo Ancelotti che stupisce per un altro aspetto. Il cambiare uomini, nulla toglie all’anima della squadra, capace di interpretare uno spartito diverso a seconda dei protagonisti e delle loro caratteristiche”.
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