“Da sportivo mi sono sentito tradito dalla mia stessa Associazione (Aia, ndr). Dopo avermi mandato ad arbitrare le ultime due partite dello scorso campionato, gare importanti come Sampdoria-Napoli e Udinese-Bologna, perché ero tra i più in forma, il designatore (Nicola Rizzoli, ndr) mi ha comunicato che era fallito anche il suo ultimo tentativo di evitare la mia dismissione, e che purtroppo non era stata soltanto opera sua”. Sono le parole dell’arbitro Claudio Gavillucci in una dichiarazione spontanea innanzi al Collegio di Garanzia dello sport presso il Coni nell’udienza del ricorso dell’Associazione Italiana arbitri contro la sentenza di reintegro del fischietto di Latina da parte della Corte federale d’appello della Figc. “Sono qui – ha aggiunto Gavillucci – per evitare che prossimamente tocchi la mia stessa sorte ad altri arbitri in futuro. Molti miei colleghi mi hanno ringraziato per questa battaglia che sto portando avanti”.
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