«Napoli resterà nel mio cuore». Un frase prima sussurrata, non senza emozione, appena messo piede a Milano, poi ribadita nella lettera d’addio con dedica ai tifosi. Walter Gargano appartiene già al passato del Napoli: ieri visite mediche e pranzo con Moratti e Stramaccioni ad Appiano Gentile, il Mota è ormai un nuovo centrocampista dell’Inter, che riconosce al Napoli 1,2 milioni di euro per il prestito con il semplice diritto (non obbligo) di riscatto per 5,2, un’operazione da 6.5 milioni in totale. E, dopo aver riferito a Sky che «dispiace andar via da un posto dove sono stato molto bene, rimarrò legato a vita a Napoli, anche perché ho due figli napoletani», sceglie la via ufficiale del proprio sito per salutare. «Cari tifosi – si legge – dopo cinque indimenticabili anni lascio il Napoli, con voi c’è un forte legame, ho passato una bellissima parte della mia vita e sono grato a tutti per le opportunità di vita e professionali che mi avete dato». Si passa poi alla spiegazione dei motivi della separazione: «È stata una decisione per me sofferta, concordata con la società, che però, voglio precisarlo, ho voluto io. A me piace giocare sempre e quest’anno il centrocampo del Napoli è diventato molto più fitto degli altri anni, e il rischio di restare da parte c’è. Ho chiesto alla società di poter essere ceduto in prestito, e il presidente De Laurentiis mi ha accontentato mandandomi all’Inter».
Questione di spazi, dunque, ma anche di stimoli, visto che a Milano troverà ampia concorrenza per la linea mediana. «Ma a me non ha mai fatto paura la competizione», riferisce, segno che il suo addio è stata anche una questione di stimoli e di fiducia che, evidentemente, ha sentito mancare. Non c’è dubbio, infatti, che sulla decisione di Gargano abbiano pesato anche due elementi fondamentali: un ingaggio più alto (1.7 più bonus per 4 anni all’Inter contro i 900mila che prendeva al Napoli) e i rapporti non idilliaci con Mazzarri (l’ultima frizione nell’intervallo dell’amichevole con lo Sporting Braga). Gargano, tuttavia, conclude la lettera lasciando un piccolo spiraglio: «Nel calcio tutto è possibile e non si può escludere che a fine stagione tornerò. Vi abbraccio».
Questa cessione ha colpito Paolo Cannavaro, visibilmente dispiaciuto: «Walter – dice a Radio Marte – ha dato tanto in 5 anni e questo non si può dimenticare. C’è amarezza, lui è uno di quelli che nei momenti difficili ha sempre lottato: chi arriverà al posto suo sarà sempre un’incognita, perché non è da tutti giocare qui. Capisco la delusione dei tifosi, ma lui è stato sincero a spiegare i motivi del suo addio». Ed ora, chi resta, dovrà dare il massimo. «Chi pensa che Napoli non sia la piazza ideale è giusto che prenda altre strade. Non è il caso di Cavani, però: lui resta, sono certo che la società non lo cederà». Cannavaro, nonostante le cessioni di Lavezzi e Gargano, è ottimista. «Magari il Pocho rimpiangerà Napoli. Alla prima avremo assenze importanti ma siamo uniti e l’organico è forte: Pandev è un campione, Insigne ha numeri. Ci temono tutti, talvolta anche i team più forti cambiano modulo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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