Il gioco dei nove: comincia Gargano, finisce Gargano. Giostra azzurra e giri a ripetizione, fiocco e festa: quella di oggi a Torino con la Juve sarà la nona partita in fila per l’uruguaiano che ha il secondo cognome uguale al Che (Guevara). Mazzarri li chiama titolarissimi, lui è anche l’infaticabile. Come farà è ancora un mistero: di corsa come pochi, probabilmente come nessuno, macinando la media, altissima, di 12 chilometri a partita. Gambe d’acciaio, fibre esplosive, e due polmoni che erogano ossigeno per se stesso e per gli altri. Il meglio del repertorio da spiegare soprattutto contro gente come Vidal, Pirlo e Marchisio: lui lo sa, che oggi non si tratta di una partita qualsiasi.
MEZZA MARATONA – E allora, i numeri. Che sono due, sostanzialmente. Forma e sostanza, per la precisione: allo Juventus Stadium, le sue massacranti passerelle consecutive diventeranno 9; alla media di 12 chilometri percorsi sempre correndo, a ritmi altissimi. Pressando su chiunque, ininterrottamente: raddoppi e giù a ringhiare come un pitbull, come lo chiama qualcuno dei suoi compagni. Perde palla o sbaglia un passaggio? D’accordo, accade, è innegabile, però due secondi dopo è lì a tentare il recupero. Altro che Mota. Altro che puffo e piccoletto. Sì, sono queste l’intensità e la distanza media percorsa dallo splendido atleta uruguaiano, dati alla mano raccolti da chi di dovere. E parliamo di una media, però, e ciò significa che a volte possono essere 11 ma anche 15. Non lontano, poi, così tanto dalla mezza maratona (21 chilometri).
IL NEO GIALLO – E ora? Beh, la Juventus e la nona consecutiva tra campionato e coppe varie dopo due con il Chelsea in Europa; l’Inter, il Parma, il Cagliari, l’Udinese e il Catania in campionato; il Siena in Coppa Italia al San Paolo. Eccolo il grande neo della sua stagione. Un neo giallo, una macchia ahilui indelebile: nella semifinale di ritorno, infatti, ha rimediato un’ammonizione fatale che lo priverà del gran galà di Roma del 20 maggio. Era diffidato e neanche lo sapeva. Beh, non gli resta che la Juve di oggi. Un motivo in più per correre ancora più forte.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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