Brr: il freddo d’una notte intera non è in quella colonnina di mercurio, né in quel bianco neve che circonda una città incredula. Brrr: il gelo è nell’anima del Napoli e pure in quel 2-1 che lascia una porta aperta e però anche tanti spifferi sul collo, sul corpo, nella testa che Gargano para a modo suo, con l’irruenza tipica delle sue giocate, con l’ottimismo d’una smorfia che in realtà è un sorriso e la generosità trascinante di un’ora e mezza che pesa. «Quel gol è importante, però meritavamo di più». Si può fare, eh sì, ma ciò che resta di una serata amara, vissuta pericolosamente sul ciglio del baratro, con un 2-0 che annuncia la disperazione, scacciata via dai lampi del pocho e dal graffio sulla propria pelle di Pesoli, è la certificazione di difficoltà intraviste e comunque a lungo occultate da una squadra che ha balbettato a lungo, prima che arrivasse la scossa, prima che quel Gargano scatenato, indomabile ancorché ferito, mentre intorno c’è amarezza, riuscisse con un rigurgito della sua verve ad imprimere la reazione ad oltranza: «Ci abbiamo provato in tutti i modi a pareggiare, meritavamo di più. Perché i legni ci hanno penalizzato oltre misura, perché la sorte non ci è stata amica».
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