Gargano attacca Snejider. «Gli avrei dato due schiaffi». L’entrataccia dell’olandese nel match di coppa Italia al San Paolo contro l’Inter lo ha fatto infuriare. In campo lo ha affrontato a muso duro ma è riuscito a tenere a bada i nervi, a parole è andato giù in maniera pesante contro l’olandese.
«E’ stato molto scorretto, con quella entrata poteva spezzarmi una gamba. Al momento del fallo ero furioso e non so come sono riuscito a controllarmi. Istintivamente gli avrei dato un paio di schiaffi ma per fortuna sono riuscito a mantenere la calma. Non avrei potuto lasciare la mia squadra in inferiorità numerica per una mia espulsione», ha dichiarato il centrocampista a radio Sport, emittente uruguaiana. «Fortunamente mi ha fatto male solo sul momento e poi è passato. Poteva andare molto peggio. Snejider ha capito di averla fatta grossa, infatti non si è più avvicinato dalle mie parti, sapeva che rischiava di prendere una sberla», ha aggiunto l’uruguaiano colpito duramente sulla tibia destra.
«Non so come ho fatto a controllarmi, se riguardo le immagini, ancora adesso mi ribolle il sangue. Quella di Sneijder è stata una mossa rapida ma volontaria. Un colpo proprio sopra il parastinco è un’azione che sarebbe giustificabile se si trattasse di provare a raggiungere un pallone che viaggia a mezza altezza, non rasoterra come in questo caso», le parole di Gargano, il duro del centrocampo azzurro.
Interventi energici ma leali i suoi, duro ma non cattivo in campo. Uno dei big dello spogliatoio, tra i più «anziani» come presenze in maglia azzurra, uno che in campo non si risparmia mai.
Un pensiero lo ha dedicato a Cavani: «Lo stile di gioco di Edinson conquista la gente. Per tutti noi che giochiamo con lui il Matador è un idolo. E personalmente è un vero piacere vederlo attraversare un periodo così felice».
Tra i migliori in campo contro l’Inter, come sempre quest’anno. In estate finì sul mercato, fu vicino alla cessione alla Fiorentina. Invece è rimasto in azzurro, nelle gerarchie estive doveva essere il quarto centrocampista. Ci ha messo poco a guadagnarsi un posto da titolare, sia in Champions che in campionato. Con Donadel sempre fuori per infortunio e le difficoltà di Dzemaili e Inler, finora l’uruguiano è stato l’unico sempre al top del rendimento. E pensare che l’anno scorso fu preso spesso di mira da parte della tifoseria al San Paolo che gli rimproverò anche di aver tolto una punizione a Mascara in Europa League contro il Villareal.
Mazzarri gli diede sempre fiducia e lo tenne in campo anche nei momenti più difficili e Gargano si riprese nella parte finale di stagione.
Quest’anno è tornato un grande trascinatore, fondamentale la sua capacità di recuperare palloni, l’unico dal passo breve a centrocampo, insostituibile. E poi un leader in campo, uno dal grande carattere, l’ennesima conferma nel match di coppa Italia contro l’Inter e poi nel post partita con le dichiarazioni dure contro Sneijder. I due si ritroveranno a fine febbraio nel match di campionato al San Paolo, la terza sfida dell’anno, Gargano è avanti due a zero contro il fantasista olandese, vittoria larga al «Meazza» e successo bis al San Paolo in coppa Italia. Il maratoneta è pronto a correre ancora forte e a dare il suo contributo su tre fronti. Si riparte da Genova, poi altre quattro partite ravvicinate, tutto in quindici giorni. E più avanti tornerà la Champions League con la doppia sfida al Chelsea. Gargano è pronto alle nuove sfide.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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