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GargaNapoli- Il motore di Mazzarri per lanciare la fuga

Provate a rivedere le immagini del secondo gol di Cavani al Milan. Al di là del tocco pregevole dell’attaccante, quello che ha impressionato di più è stata la ripartenza prolungata di Walter Gargano che, palla al piede, s’è fatto una cinquantina di metri di campo prima di servire al compagno un assist al bacio. Bene, quell’azione ha fatto parlare molto, ha riaperto la discussione sulla bontà del contributo che questo giocatore riesce ad assicurare al centrocampo e sulla necessità di schierarlo al fianco di Inler per quello che dovrebbe essere il reparto perfetto: tanta qualità lo svizzero, altrettanta forza e dinamismo l’uruguaiano.

Titolare a sorpresa Gli sono bastate un paio di partite per riconvincere Mazzarri che l’ha prima voluto nella super sfida di Manchester contro il City e l’ha poi riproposto nello scontro diretto col Milan. Due prestazioni super, che l’hanno rilanciato notevolmente: al momento, in panchina ci sta andando Dzemaili, uno dei colpi grossi del mercato, mentre Gargano s’è rimpossessato del posto di titolare. «Su di me ci sono state molte voci, s’era parlato che potessi essere ceduto. Ma io me ne sono stato serenamente in Uruguay in vacanza con la mia famiglia, certo che non mi sarei mosso da Napoli », ha detto il centrocampista della nazionale uruguaiana. Sarà pure vero, ma il mercato l’ha ossessionato non poco nell’estate appena finita. Anche durante la coppa America, Gargano è stato in stretto contatto con il suo procuratore per capire se ci fossero le condizioni per andare via da Napoli. Qualcosa c’è stato, come l’interessamento della Fiorentina e di alcuni club spagnoli. Ma alla fine, né lui né gli altri pezzi forti di questo Napoli sono stati ceduti. Eppure, s’era pensato che il rapporto tra lui e Mazzarri si fosse incrinato, che dopo qualche scambio di battute abbastanza forti, tra i due non ci fosse più la possibilità di ritrovarsi. Invece è arrivato il chiarimento prima delle vacanze estive. «Con l’allenatore c’è una buona intesa. Chi mi consoce sa bene che io non uscirei mai dal campo, resterei a lottare fino all’ultimo secondo. Ed è capitato che qualche volta il mister mi abbia sostituito ed io abbia reagito con rabbia. Ma sono situazioni che si chiariscono in fretta».

Sogno scudetto In questi giorni, l’argomento è trattato abbastanza, in tutti gli ambienti. E Castelvolturno non fa eccezione. Magari, i discorsi dello spogliatoio non verranno diffusi all’esterno, ma è chiaro che la squadra ci crede, è consapevole della propria forza e della possibilità che ha di poter lottare per lo scudetto. «Noi siamo il Napoli e dobbiamo pensare soltanto a noi stessi. Rispetto alle altre, abbiamo il vantaggio che lo spogliatoio è solido e che i nuovi si sono inseriti in fretta. La vittoria sul Milan? E’ stata un’emozione unica, vedere tutta quella gente impazzita di felicità mi ha esaltato molto. Quei tre punti li abbiamo voluti più di ogni altra cosa. Però, lascerei stare il passato, adesso pensiamo al Chievo, domani sera (stasera ndr.) affronteremo la nostra bestia nera, questa squadra che nella passata stagione ci ha preso tutti e 6 i punti», ha ricordato Gargano.

La Redazione

C.T.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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