Juve-Napoli infiamma il campionato, comincia a delinearsi un duello scudetto come a fine anni Ottanta quando Giovanni Galeone a Pescara si affidava al 4-3-3. «Diciamo che lo rilanciavo, perché prima di me lo proposero Liedholm a Roma, poi Catuzzi e Marchioro. Nel mio tridente c’erano Pagano, Berlinghieri e Rebonato. Poi è arrivato Zeman a Foggia con Rambaudi-Baiano-Signori. Zeman che ora sta facendo benissimo a Roma dove tutti gli interpreti sono giusti per il modulo e Totti corre come un ragazzino. Per me potrà essere la vera sorpresa».
E il Napoli dove lo vede?
«Appena dietro la Juventus, insieme a Milan e Inter. Come risultati è partito benissimo. Contro il Palermo giocò anche una gran partita, non m’aspettavo una vittoria così autoritaria. E poi ha battuto la Fiorentina, una squadra ben attrezzata».
Cosa manca al Napoli per essere al pari della Juve?
«Secondo me partiva alla pari se avesse acquistato un grandissimo difensore, pur tenendo presente i grandi miglioramenti di reparto con il lavoro di Mazzarri. Lo scudetto lo vince chi ha la difesa più forte, come ha confermato la Juve l’anno scorso. Il Milan nel girone di andata con Nesta e Thiago Silva aveva subito pochi gol, senza di loro ne ha presi molti di più e ha perso il campionato».
Ma in attacco c’è Cavani…
«Certo, De Laurentiis ha fatto un grande sforzo per tenerlo. E Cavani quest’anno, dopo la partenza di Ibrahimovic, è la vera stella della serie A, l’attaccante più forte, un vero top player».
Ci sono altri top player?
«Ce ne è un altro, Hamsik. Il Napoli lo prese dal Brescia, soffiandolo alle milanesi. In questi anni è cresciuto tantissimo e solo per un attimo sembrava potesse essere distratto dalla sirena del Milan. Invece è rimasto e quest’anno lo vedo ancora più pronto. E poi ci sono altri ottimi calciatori, come Maggio, il migliore di tutti nel suo ruolo con il 3-5-2. E Behrami è stato un ottimo rinforzo per il centrocampo».
E Insigne?
«Un giovane talento, ha grandi numeri e farà innamorare i napoletani. Rispetto a Lavezzi sotto porta è più concreto. A Pescara sfruttava i movimenti di Zeman ma i tagli li fa anche il Napoli di Mazzarri perchè Cavani non è un centravanti statico. È bello vedere i giovani protagonisti: vanno seguiti con attenzione anche Destro, El Shaarawi ed Immobile».
La sua parentesi a Napoli come la definisce?
«Accettare fu un errore di presunzione. Se aveva lasciato un grande come Mazzone avrei dovuto capire che erano pochissimi i margini per fare bene. Erano gli anni bui, quelli fino al fallimento. Poi c’è stato il grande rilancio con De Laurentiis. Il Napoli è ora una grandissima realtà e merita di tornare in Chammpions».
Torniamo al campionato, come vede il suo «allievo» Allegri?
«È molto bravo. Secondo me il migliore di tutti a leggere la partita e a cambiarla in corso. Il Milan si è indebolito rispetto all’anno scorso ma lui riuscirà a dare un valore aggiunto. I rossoneri ci saranno fino all’ultimo come l’Inter che si è rinforzata sul mercato. L’Udinese avrà difficoltà perché non è facile ripetersi per il terzo anno consecutivo. Vedo bene la Fiorentina».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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