A Radio Crc nella trasmissione Si gonfia la rete è intervenuto Gabriele Pin, vice allenatore della Nazionale Italiana. ““Il terzo posto in classifica del Napoli è frutto di una programmazione. Quando arrivano questi risultati e c’è una continuità nelle prestazioni il merito è diviso tra tutti i componenti della società. Le scelte tecniche e di uomini sono state tutte giuste. Nel Napoli c’è collaborazione, è un lavoro continuo partito tempo fa, l’allenatore è stato bravo a calarsi in una realtà particolare qual è la città di Napoli. La piazza partenopea ha molta passione, questo però può avere anche effetti collaterali perché può mettere tensione alla squadra. Adesso c’è un equilibrio in tutti i sensi e i risultati raggiunti sono tutti meritati. Il Napoli può essere considerato una dimensione societaria da prendere come riferimento, perché la società è creata con passione e disponibilità economica. L’esordio di Dumitru è frutto di una buona scelta programmatica che parte dal basso, dal settore giovanile, settore troppo spesso sottovalutato e poco conosciuto. Lo straniero a Napoli ha voglia di emergere, i giocatori italiani vogliono rilanciarsi e questo un mix di motivazioni diverse hanno creato un grande gruppo, coeso, che si sacrifica. I calciatori del Napoli hanno lo spirito altruistico è merito dell’allenatore mettere insieme tutto questo. A Napoli succede una cosa semplice, c’è grande stima e questo lo si vede in campo. C’è grande attenzione su Dumitru da parte di tanti club e del ct della Nazionale. La svolta si è avuta proprio con l’ingresso di Prandelli e di Arrigo Sacchi. Sono monitorati tutti i giovani, poi i talenti che esordiscono nel nostro campionato hanno una particolare attenzione. Adesso rispetto al passato, c’è attenzione sui giovani. In questo momento per esempio i talenti ci sono, bisogna solo scovarli. In Germania gli Under 21 giocano già da titolari in una grande percentuale rispetto all’Italia. Fabbrini per esempio, fino un mese fa non giocava neanche titolare nell’Empoli in serie B. I giovani devono avere la possibilità i giocare e di sbagliare, senza troppe pressioni. Il giovane al primo errore viene subito bocciato e messo da parte, invece ha bisogno di fare esperienza. Purtroppo questa è la realtà italiana perché in Spagna, Inghilterra e Germania, per esempio, non funziona così. Dobbiamo cercare di cambiare politica. I calciatori fin da giovani devono essere responsabilizzati, devono essere utilizzati con continuità. I nostri giovani escono fuori dalla primavera solo a 19 o 20 anni, troppo tardi rispetto ai calciatori esteri. I giovani hanno bisogno di maturare, crescere e sbagliare, All’estero nelle coppe europee i ragazzi, di età pari ai nostri, sono più maturi anche perché hanno principi e regole di vita che sono diverse dalle nostre anche nel sociale. Il Napoli può restare alto in classifica fino alla fine del campionato, è una realtà che si sta consolidando. Sono sicuro che si posizionerà tra i primi 6 o 7 posti. La posizione in classifica è una variabile che dipende da tanti fattori, spesso anche da circostanze fortuite come il possibile verificarsi di infortuni. Il Napoli farà un’annata straorinaria, e sta acquisendo anche la giusta esperienza in campo europeo”.
La Redazione
C.T.
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