Giovanni Galeone, ex allenatore di Morosini ai tempi dell’Udinese, è intervenuto ai microfoni di Radio CRC durante il programma Si gonfia la rete. Ecco quanto sottolineato da Iamnaples.it:
“Quando un ragazzo muore a 25 anni le prime cose che si dicono sono soltanto positive e a volte si tratta di frasi di circostanza. L’unanimità di giudizi e di pensieri che hanno accolto questa tragedia siano tali e tanti da far vedere effettivamente qual era il volto di questo figliolo. Era un ragazzo incredibilmente dolce. Quando l’ho conosciuto aveva 18 anni e aveva sempre questi occhi velati dalla tristezza, si faceva voler bene con una facilità estrema. Era un giovane di altri tempi, amava il pallone in maniera incredibile e mi ricordava un po’ i ragazzi di una volta. Era così semplice, nonostante tutte le tragedie che lo hanno colpito durante la sua vita. La prevenzione? Adesso ci sono dei controlli molto accurati, siamo all’avanguardia per la medicina. I ragazzi vengono sottoposti ad esami molto precisi che concedono poco al caso. Credo più all’ipotesi di un aneurisma e di un blocco del cuore non dovuto ad un problema cardiaco. Si gioca forse troppo, ma le rose sono ampie che una volta non c’erano e si possono alternare i giocatori in modo da averli nelle migliori condizioni di salute possibili. Al di là di queste cose, c’è stato un accanimento del destino su questo ragazzo. Il rifugio della fede è molto importante e forte per chi ci crede, ma probabilmente farà dare una spiegazione che è illogica”.
La Redazione
L.I.
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