La sessantasettesima edizione della Viareggio Cup volge al termine, oggi è il giorno delle semifinali. E’ stato un torneo storico, con tanti avvenimenti che hanno arricchito il suo significato: la mancata partecipazione della Juventus, la polemica del Milan e il disastro in merito ai terreni di gioco che ha aperto uno squarcio importante nella continuità della Coppa Carnevale. Lo dimostra la scelta di portare via la finale da Viareggio, il “Bresciani” non è all’altezza, lunedì si giocherà all’Arena Garibaldi di Pisa.
Il duello Inter-Roma continua, è la sfida per eccellenza del calcio giovanile italiano, dai Giovanissimi alla Primavera molto spesso queste due realtà si sono affrontate in finale, rappresentano sicuramente le realtà più attrezzate in merito alla cura del proprio vivaio, sia in termini d’investimenti che d’efficacia per risultati e giocatori consegnati alla prima squadra.
L’altra semifinale vive di più, invece, nei confini della sorpresa, delle novità espresse dalla Viareggio Cup. Non era mai successo che il Verona finisse tra le prime quattro, ci è riuscita quest’anno la formazione di Pavanel eliminando ai rigori il Napoli. I gialloblù hanno puntato soprattutto sulla solidità difensiva arrivando in semifinale addirittura senza subire gol. La copertina del Verona è stata assegnata a Pierluigi Gollini che ad Altopascio ha spento i sogni del Napoli parando i rigori a Prezioso, Esposito e Negro. Portiere d’altra categoria, rappresenta il futuro del Verona, trasmette sicurezza, deve migliorare ancora nella continuità di concentrazione, talvolta ha dei black-out che frenano ancora la sua definitiva esplosione. Ha già totalizzato due presenze in Serie A contro Genoa e Roma ma soprattutto una storia da scoprire. Da bambino ha provato più sport: il nuoto, il basket, la pallavolo, il tennis, poi iniziò a giocare a calcio alla Poggese da difensore centrale fino a quando passò alla Spal e fu spedito in porta, ricoprendo un ruolo che non ha più abbandonato. Il suo talento si notava sin da piccolo, la Fiorentina investì 400 mila euro per prelevarlo ma dopo qualche anno è finito al Manchester United. In Inghilterra non è riuscito a debuttare ma ha fatto passi da gigante, acquisendo mentalità, cattiveria agonistica e personalità, le qualità che trasmettono gli allenamenti a stretto contatto con i campioni. Pierluigi sta trascinando il suo Verona alla Viareggio Cup ma può puntare in alto, sia in maglia gialloblù che in futuro con quella della Nazionale, finora ha giocato in Under 15, 18 e 19 ma nel futuro potrebbe finire anche nel mirino di Di Biagio e Conte. A Marzo compirà vent’anni, ha ancora una vita calcistica davanti. Il Verona non vuole fermarsi ma dovrà affrontare la Fiorentina di Guidi, la realtà che esprime un gioco divertente, piacevole, propositivo, a ritmi alti, una delle squadre più belle da vedere nel calcio giovanile italiano. I viola hanno anche una rosa molto giovane: c’è il ’98 Diakhatè e vari ’97 di grande livello, da Bangu a Minelli, a fare da chioccia al gruppo il centrocampista classe ’95 Petriccione. Contro lo Spezia ai quarti ha segnato anche il ’97 Federico Chiesa, il figlio di Enrico che predica continuamente umiltà ripetendogli: “il percorso è molto lungo e tortuoso”.
A trascinare l’Inter c’è Federico Bonazzoli che ha segnato tre gol in due partite contro Pescara e Rappresentativa di Serie D. Anche se si tratta di un ’97, vale lo stesso discorso di Gollini. Sono giocatori fuori categoria, pronti per dare una mano a Mancini e Mandorlini, così come Verde l’ha data a Garcia quando è stato chiamato in causa. Intanto la Viareggio Cup è alle battute finali: sono gli ultimi giorni per sognare il trofeo, per vivere momenti che possono restare nella storia delle proprie società. Da martedì si tornerà a tuffarsi nei campionati giovanili ma per i Gollini, i Bonazzoli presto la Viareggio Cup sarà solo un ricordo. Si tratta di talenti, di ragazzi di spessore, meritano fiducia; le storie di Mandragora (anche il suo Genoa è stato eliminato ai rigori dal Verona agli ottavi, ndr) e Verde insegnano tanto in tal senso.
Fonte: Ciro Troise per gianlucadimarzio.com
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