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G Factor: Sanseverino e Del Fabro, giovani da grandi palcoscenici

Il calcio italiano sta cambiando, la crisi ha imposto la fiducia nei giovani, l’investimento per i vivai. “Non possiamo permetterci i top player, dobbiamo costruirceli in casa”, è la frase ispiratrice dei discorsi degli addetti ai lavori all’Hotel Hilton di Milano, cuore del calciomercato. Largo ai giovani, soprattutto se di talento. E’ la storia di Giulio Sanseverino e Dario Del Fabro, esterno d’attacco del Palermo e difensore centrale del Cagliari che nello scorso turno di campionato hanno debuttato in Serie A. “Con Giulio basta che ci parli qualche minuto e capisci che, oltre alle qualità tecniche, ha la mentalità del calciatore”, così parla di Sanseverino il suo agente Umberto Calaiò. Ma chi è Giulio Sanseverino? Non è un ragazzo di strada, dribbla gli stereotipi del ragazzino di talento cresciuto al Sud. Giulio è un ragazzo determinato ma sereno, favorito dall’atteggiamento della sua famiglia che l’ha sempre lasciato libero nel suo percorso calcistico. Sanseverino dà i primi calci nella scuola calcio “Totò Schillaci” che confluisce nell’Asd Cantera Ribolla per i campionati regionali e provinciali. Sin da piccolo, Sanseverino si fa notare per le sue qualità tecniche, gli basta poco per finire sui taccuini degli addetti ai lavori. L’Inter arriva prima di tutti, convocandolo sia per i raduni in Sicilia che ad Interello. Andare via di casa a tredici anni, però, è dura. E allora va al Palermo, che con Salvatore Zammitti, ex calciatore, allenatore ed attuale osservatore del club di Zamparini, lo scopre quando giocava nei Giovanissimi Regionali. Zammitti lo segnala a Giovanni Luna, colonna del calcio siciliano nonché scopritore di Emanuele Calaiò. Così Giulio inizia l’avventura in maglia rosanero. Il suo talento spicca sin dal primo anno nei Giovanissimi Nazionali ed, infatti, conduce un percorso all’insegna dell’inserimento sotto età in categorie superiori. Lo nota anche Evani che lo convoca in Under 18. Il primo appuntamento con la maglia azzurra è un’amichevole in Germania, poi un anno fa il torneo “Valentin Granatkin” vinto proprio dall’Italia. Il programma del viaggio prevede due tappe: da Palermo a Milano, dove dovrebbe aggregarsi compagni e volare verso la Russia. L’aereo ritarda e Giulio non riesce a raggiungere il gruppo. A diciassette anni sarebbe logico perdersi d’animo, spaventarsi al cospetto di uno dei primi viaggi in aereo della sua vita che pensava di affrontare con i suoi compagni ed invece si ritrova da solo. Giulio non si spaventa e da Palermo si reca a Monaco di Baviera, dove c’è una coincidenza per San Pietroburgo, infine raggiunge in taxi la sede del ritiro azzurro. Un’odissea in cui dimostra grande personalità e determinazione, premiata poi dalla vittoria dell’Italia al torneo.Qualità dimostrate anche durante il suo percorso nelle giovanili. C’è un episodio in particolare, quando Beruatto decide di portarlo in Primavera e Giulio ricambia con un gol decisivo nella trasferta di Reggio Calabria. In Primavera è stato utilizzato sia come mezzala che come esterno d’attacco, la posizione in cui ha convinto anche Gasperini che gli ha regalato un sogno assaporato già in estate con le convocazioni di Sannino per le amichevoli. Dopo la buona prestazione di Parma, Gasperini è pronto a dargli ancora fiducia, anche nella trasferta di Napoli. Un tuffo nell’atmosfera del San Paolo prima di recarsi a Coverciano per lo stage che coinvolgerà l’Under 19, 20 e 21.

Dalla Sicilia alla Sardegna, il viaggio di G Factor tra i debuttanti in Serie A rimane nelle isole con Dario Del Fabro, difensore classe ’95 del Cagliari finito nel mirino del Milan. Ha sicuramente colpito la sicurezza mostrata in due stadi molto difficili, lo Juventus Stadium nella gara di Coppa Italia che ha segnato il suo esordio assoluto in prima squadra e l’Olimpico di Roma, dove sabato scorso ha esordito in Serie A contro la Lazio. Un bel passo, non essendo ancora diciottenne (li compirà il 24 Marzo). Dario proviene da una famiglia di origini friulane, suo nonno era un medico sportivo, emigrato in Sardegna per motivi di lavoro. Gianfranco Matteoli, responsabile del settore giovanile del Cagliari, l’ha scoperto quando giocava negli Esordienti della Torres 2000, scuola calcio di Sassari.Dario affronta l’intera trafila nelle giovanili rossoblù, conquistando costantemente la convocazione nelle Nazionali di categoria. Le sue prestazioni non passano inosservate agli addetti ai lavori; l’agente Claudio Vigorelli ed il suo collaboratore Fabio Graziani lo scoprono durante una partita del campionato Giovanissimi Nazionali. La Juventus l’ha seguito molto durante la stagione in cui era negli Allievi Nazionali. Giocava da centrocampista centrale prima che Gianluca Festa, allenatore della Primavera ed ex difensore, costruisse la svolta tattica di Dario Del Fabro, arretrandolo nel ruolo di difensore centrale. In questa zona del campo avviene la sua ascesa, mostrando grande tempismo, fisicità e capacità nell’anticipo. Una partita importante nel suo percorso, che gli ha dato grande consapevolezza nei propri mezzi, risale al dicembre del 2011. Dario ritorna dopo due mesi da un infortunio alla clavicola per Cagliari-Fiorentina, gara del campionato Primavera. L’attaccante avversario da fermare è Babacar che può vantare delle esperienze anche in prima squadra. La prestazione di Dario è favolosa, Babacar viene annullato. Da quella sfida Del Fabro non si è più fermato fino al debutto in Coppa Italia ed in Serie A, opportunità concesse dal duo Pulga-Lopez. Poi la nomination nel progetto giovani di Berlusconi e l’interesse del Milan a dargli ulteriore adrenalina. Del Fabro non vuole fermarsi, ha San Siro nel proprio mirino. Storie di giovani, storie di talenti. I top player si costruiscono anche così.

Fonte: Ciro Troise per gianlucadimarzio.com

La Redazione

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