Il pallone e la globalizzazione. Non ci sono solo gli sceicchi, ma anche tanti paesi emergenti che stuzzicano i giovani talenti italiani. Il trasferimento di Monachello al SK Tavriya Simferopol, in Ucraina e Azdren Denny Llukaku dalla Serie D veneta al Gaz Metan, in Romania, rappresentano due esempi concreti. Non è finita qui: c’è Ammendola, trequartista classe ’90, che dopo aver debuttato con il Napoli al San Paolo, ha accettato l’avventura bulgara trasferendosi al Botev Vratsa di Peppino Tirri. Anche un suo grande amico, cresciuto con lui nel vivaio azzurro ha la valigia pronta per andare a dimostrare le proprie qualità in un altro campionato. Si tratta di Giovanni Rea, difensore centrale classe ’91, adattabile anche nel ruolo di esterno sinistro. Un ragazzo con il pallone nel dna, visto che il padre Ciro è un allenatore di calcio dilettantistico, con un’esperienza anche nel settore giovanile del Napoli. Giovanni ha cominciato a dare i primi calci alla scuola calcio “Demetrio Stratos” di Pollena Trocchia, un piccolo comune in provincia di Napoli. E con lui c’era Ammendola; entrambi passano poi al Napoli nel 2002. Giovanni compie l’intera trafila delle giovanili, dagli Esordienti fino agli Allievi Nazionali. Condivide il suo percorso con Lorenzo Insigne. Fermandosi, pero’, al momento del passaggio in Primavera. Il Napoli punta infatti su altri ragazzi nel suo ruolo, arriva così il momento di trovare altre piazze dove crescere calcisticamente. Si trasferisce all’Avellino dove, oltre ad essere il perno della difesa della Primavera, ottiene anche qualche convocazione in prima squadra. Al termine della stagione, Teore Grimaldi, suo ex allenatore ai tempi degli Allievi Nazionali del Napoli, lo segnala al Frosinone che decide di prenderlo. In Primavera, Giovanni Rea conferma le sue qualità fino a quando alcuni problemi posturali fermano il suo cammino. La sua carriera s’interrompe ma Giovanni, pur consapevole della difficoltà, ha il pallone nel sangue e non vuole mollare. Riesce a trovare squadra solo ad ottobre: la Turris in Serie D. E’ una splendida annata, con l’allenatore Mandragora accumula 22 presenze rappresentando un punto fermo di una squadra che sfiora la promozione tramite i play-off, perdendo ai rigori la finale contro il Rimini. Nell’agosto 2011, un episodio che oggi Giovanni racconta con il sorriso ma che all’epoca dei fatti gli ha causato dei problemi. Rea è seguito dal Brindisi, società ambiziosa con obiettivi di promozione. La trattativa condotta dal direttore sportivo Aldo Sensibile, padre di Pasquale, ds della Sampdoria, va in porto e Giovanni ha fretta di partire per raggiungere i suoi nuovi compagni. Ha le scarpe da calcio negli spogliatoi del “Liguori”, lo stadio di Torre del Greco. La partenza è prevista all’alba; Giovanni entra nel campo in piena notte. Il tam-tam gonfia un caso mai esistito, a Torre del Greco si parla di fuga improvvisa di Rea per abbandonare la Turris. Aniello Di Gennaro, all’epoca direttore sportivo della Turris, smentì. “Non ero di proprietà della Turris, non avevo nessun motivo di fuggire”, ci racconta oggi Rea. La sua stagione a Brindisi termina a marzo perché ritornano quei problemi fisici che avevano fermato la sua ascesa a Frosinone. Giovanni si cura, mette a posto definitivamente i suoi problemi fisici ed è pronto a ripartire. L’agente Maurizio Gifuni consegna un suo dvd a Paco Soares che vuole portarlo nella serie B greca, all’Apollon Kalamarias, squadra con sede a Kalamaria, a sud-est di Salonicco. Giovanni è entusiasta e curioso per quest’avventura che, però, non inizia mai perché Soares non trova l’accordo con la società greca. A fine mercato mostra interesse nei confronti di Rea anche qualche club della Serie A finlandese, ma non se ne fa nulla neanche questa volta. Rea, da difensore arcigno, non molla e riparte dal campionato di Promozione, con la maglia della Nerostellati Frattese, guidata da Teore Grimaldi, l’allenatore che l’aveva segnalato a Frosinone. I problemi fisici sono ormai un brutto ricordo. Rea è ripartito da Frattamaggiore, ma la valigia è sempre pronta. La “fuga” è nel suo destino. Al suo prossimo viaggio…
Ciro Troise per gianlucadimarzio.com
La Redazione
G.D.S.
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