La rabbia, la febbre. Mazzarri è andato in panchina con qualche decimo e nel corso della partita contro il Catania la temperatura è ovviamente salita. L’atto di accusa del tecnico nei confronti dei giocatori è stato puntuale dopo il 2-2 (tra campionato e Champions il Napoli era reduce da cinque vittorie consecutive al San Paolo): «Sono arrabbiato. Abbiamo buttato via due punti a causa di quegli errori che avevano provocato l’esclusione dalla Champions League. Siamo stati leziosi in attacco, avremmo dovuto cercare di segnare il terzo gol. Sappiamo di non essere abili sulle palle alte, occorre però evitare che gli avversari in area facciano qualcosa di simile al salto in terzo tempo del basket. Questo è un problema da risolvere. In area marchiamo a uomo sui calci piazzati, probabilmente siamo ingenui perché sottovalutiamo il pericolo. Non bisogna mai abbassare la guardia finché la partita non è chiuso. Sotto questo aspetto ha ragione Cavani».
A proposito di attaccanti, c’è stato il battibecco con Lavezzi, che non ha gradito la sostituzione con Inler. «La rabbia del Pocho? Comprensibile, i giocatori non vogliono essere mai sostituiti», così Mazzarri al microfono di un’emittente televisiva. Poi il chiarimento tattico: «Su palla inattiva avevamo preso il 2-1 e per questo ho lasciato Cavani come colpitore di testa sul primo palo. Lavezzi lo avevo recuperato all’ultimo momento, si è visto che non eravamo lucidi. Quando è stato inserito Pandev non c’è stata partita, abbiamo creato il possibile e l’impossibile», ha sottolineato Mazzarri. Una mossa azzeccata, quella dell’inserimento del macedone al posto di Hamsik, che ha faticato ad entrare in partita ed è stato sostituito all’inizio della ripresa.
Chiarito dal tecnico anche il motivo della sostituzione di Fernandez, il miglior difensore: «Mi ha chiesto il cambio perché aveva i crampi, non l’avrei mai tolto». Possibile immaginare il Napoli senza Cannavaro e con Fernandez? Mazzarri ha risposto in modo fermo a questa domanda: «Che cosa dovremmo fare? Non far giocare più Cannavaro dopo due anni e mezzo ad altissimi livelli?». Il capitano è stato rivalutato dall’allenatore toscano: nella stagione precedente, quella di Reja e di Donadoni, erano stati spesso fischi e contestazioni per lui. E poi la difesa di un altro titolarissimo, il portiere De Sanctis: «Ha fatto la sua partita, non ho visto errori».
Ci sono stati, invece, sul 2-0. Dai gol sbagliati a quelli subiti. Mazzarri ha allargato il discorso: «Tutte le squadre hanno pregi e difetti. Dopo i gol di Dzemaili e Cavani abbiamo sottovalutato i pericoli, non ci siamo resi conto che era necessario continuare a lottare per assicurarci i tre punti. Ecco perchè io dico sempre che il Napoli è in una fase di crescita, questo gruppo è giovane e deve maturare sotto molti aspetti. Peccato aver rovinato tutto per una leggerezza. E sul 2-2 avremmo potuto correre anche il rischio di perdere, perché a noi può capitare questo. Peccato, questi tre punti sarebbero stati molto utili».
Sbollite rabbia e febbre, ci sono le prossime trasferte da preparare: in sei giorni il Napoli giocherà sui campi della Juventus e della Lazio, il terzo posto – quello che dà diritto al preliminare Champions – si gioca nei prossimi 180’. «Sarà una settimana di lavoro tipo, spero di avere tutti i giocatori a disposizione». Si riparte, cominciando a curare in settimana tutti i dettagli, anche quelli sulle marcature.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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