Le due dita alzate in cielo all’uscita del campo non sono in segno di vittoria. No, Mazzarri non imita Winston Churchill. Non gioisce per il successo. È una furia. Indica i rigori che a suo avviso Damato a sottratto al «suo Napoli». «Certo noi non facciamo gol, è vero. Però se mi davano i rigori che mi hanno negato, magari Cavani li trasformava e l’incantesimo si sarebbe interrotto. Ma ho visto segnali importanti di ripresa, a questo mio Napoli non posso rimproverare proprio nulla». Ha un pizzico di amarezza, in cuor suo sperava di arrivare allo scontro diretto con la Juve con qualche punto in più. «Ma non sarà una gara decisiva, venerdì ci sono in palio tre punti importanti ma nulla di più. Dopo mancheranno ancora tredici partite e voglio ricordare a tutti che dopo la sconfitta col Bologna, poco prima di Natale, eravamo persino dietro a Lazio e Inter. In questo campionato può succedere qualsiasi cosa in poche giornate».
Mazzarri però torna sempre a parlare degli argomenti per lui decisivi: i penalty non concessi. «Il primo, su Edi, era nettissimo. Sul secondo ho chiesto ad Armero perché si era tuffato proprio a due passi dalla porta. Lui mi ha risposto che non è mica matto...». La mancata vittoria è legata, secondo il tecnico toscano, anche alla fortuna. «Ci va tutto storto, è un periodo così. Noi riusciamo a vincere soltanto quando diamo il 120 per cento ed ora non ce ne va bene una… Anche se io il punto contro l’Udinese non lo butto via tanto che nel finale ho controllato la gara cercando proprio di evitare la beffa». Già, il Friuli non è certo un campo dove le altre hanno fatto incetta di successi. «Qui ha vinto solo la Juventus e solo perché l’Udinese è rimasta in dieci. Questa è una bella squadra, perciò non riesco ad essere deluso per il risultato. Poi io guardo sempre e solo alla prestazione e la gara di ieri mi lascia soddisfatto, sia per intensità che per qualità». Giura di non essere preoccupato per il momento-no di Cavani. «È un generoso, uno che si esalta nel correre avanti e indietro per il campo. In questa maniera non spreca energie, ma si carica. È fatto così. Anche lui è solo sfortunato, ma la sua è stata sicuramente una prova positiva». La Juventus è lì, a tre giorni di distanza. «Giocheremo in uno stadio pieno, in un contesto in cui ci esaltiamo. Arriviamo alla sfida in buone condizioni, perché io contro l’Udinese ho visto un grande Napoli».
Proprio non riesce a trovare un aspetto negativo alla prestazione del Friuli. «Abbiamo avuto oltre il 60 per cento del possesso palla, abbiamo messo alle corde nella ripresa la squadra di Guidolin. Noi poi soffriamo molto i campi pesanti, quelli che si trovano d’inverno». Difende, poi, i cambi finali. «Meglio Calaiò per provare a vincere? Non credo, non siamo bravi a giocare con un punto di riferimento in avanti. Anche quando avevo Lucarelli era così. Però sono contento, arriviamo alla sfida con la Juventus in buone condizioni». Parla dei singoli, sia pure per un istante. «Bene Armero, la sua gara è stata molto positiva. Ha interpretato come meglio non poteva le mie indicazioni. Ripeto, avessimo fatto pure gol, sarebbe stata davvero la gara perfetta».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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