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Fulvio Collovati: «Spagna ’82, venne fuori l’orgoglio»

«Ricordo anche gli Europei dell’80: dopo il primo scandalo volevamo risarcire i tifosi»

La Nazionale azzurra insuperabile nei momenti più drammatici del calcio italiano. Il mondiale vinto nel 2006 dopo la bufera Calciopoli, ventiquattr’anni prima il trionfo del 1982 a Madrid dopo gli ultimi rigurgiti del primo scandalo calcioscommesse. Il bomber e vero simbolo di quell’Italia in Spagna fu Paolo Rossi, appena rientrato dalla squalifica. Uno dei difensori insuperabili di Bearzot, in campo dalla prima partita contro la Polonia fino alla finale contro la Germania fu Fulvio Collovati.
Cosa scattò in voi in Spagna ’82 in uno dei momenti più difficili per il calcio italiano?
«In quei momenti viene fuori l’orgoglio, scatta un qualcosa dentro, la voglia di risarcire i tifosi che sono la componente realmente tradita da queste pagine vergognose per il calcio italiano. Ti viene voglia di dimostrare con i fatti che ci sono tanti calciatori dai valori forti, come quello dell’attaccamento alla maglia e alla tua Nazione».
Un calciatore come vive queste competizioni mentre intorno c’è piena bufera?
«Non è semplice perché se ne parla, si leggono i giornali e si vedono le tv. Più che i mondiali in Spagna ricordo l’esperienza degli Europei del 1980 che si giocarono in Italia. Fu quello il momento più difficile perché giocammo appena due mesi dopo che scoppiò lo scandalo scommesse e c’era grande diffidenza, anzi grande scetticismo dei tifosi nei nostri confronti. Ricordo l’esordio contro la Spagna a Milano, a San Siro c’era un’atmosfera surreale, quasi non si sentiva il tifo e comunque non sembrava la partita inaugurale di una rassegna contintentale».
E ora cosa potrà scattare negli azzurri agli Europei di Polonia e Ucraina?
«Ho ascoltato le parole di De Rossi e mi hanno profondamente colpito perché lui è uno di quelli dai valori forti. Sicuramente dentro ognuno di loro scatterà la stessa voglia, lo stesso orgoglio che scattò in noi. Poi il risultato finale sarà un’altra cosa, nel senso che dipenderà da quello che sarà il verdetto del campo. E sinceramente in questo momento per me l’ultima cosa che conta è il risultato finale degli Europei. Per ripulire l’immagine vergognosa del calcio italiano occorre fare una pulizia totale ed estirpare il male in maniera definitiva».
Qual è il suo auspicio per poter tornare a credere pienamente nel mondo del calcio?
«Sarà un’estate caldissima, mi aspetto almeno altri due-tre mesi di questo tipo. L’auspicio è che venga fatta chiarezza su tutto e si vada fino in fondo. Ora basta, questo mondo va ripulito veramente con pene esemplari. Si deve ripartire da zero e ricostruire. Quella dei calciatori è una categoria privilegiata, anzi super privilegiata, davvero è inammissibile che succedano cose del genere».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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