Venerdì 6 luglio Mazzarri e due calciatori del Napoli, Cannavaro e Grava, dovranno presentarsi presso gli uffici della Procura federale a Roma per rispondere alle domande di Stefano Palazzi e dei suoi collaboratori. Quelle per Cannavaro e Grava riguarderanno la proposta fatta dal portiere Gianello per una combine alla vigilia di Samp-Napoli del 16 maggio 2010, secondo le dichiarazioni rese dall’ex azzurro ai magistrati napoletani: un’ipotesi respinta subito e con forza dai due calciatori, che però non denunciarono formalmente l’episodio alla Procura della Figc e per questo rischiano il deferimento per omessa denuncia.
Il tecnico del Napoli, invece, è stato convocato non soltanto per dare ulteriori chiarimenti sulla posizione di Gianello all’interno del suo gruppo, ma anche per una dichiarazione sulla partita contro l’Inter del 15 maggio 2011. I nerazzurri, già sicuri del secondo posto e qualificati per la Champions League, andarono in vantaggio con Eto’o. Alla fine del primo tempo il pareggio di Zuniga. Secondo la Procura di Napoli, Gianello e i suoi soci in scommesse erano interessati anche all’esito di quella partita, che però fu regolare e giocata su ritmi sostenuti, soprattutto nel primo tempo. Interrogato dai pm napoletani, Mazzarri – da uomo di calcio – ha ricordato: «Se a fine campionato a due squadre serve un pareggio, difficilmente c’è un risultato differente. Una regola sportiva non scritta».
È quello che tutti nel mondo del calcio pensano. Il procuratore della Figc chiede al tecnico di chiarire, però non lo ha fatto con Buffon, che prima di essere investito dai sospetti su quel milione e mezzo girato a un amico di Parma aveva detto: «A volte un pareggio può fare due feriti e due feriti sono meglio di un morto». Stesso tono e parole di Platini, il presidente dell’Uefa, che a poche ore di Italia-Irlanda e di Spagna-Croazia, il match del presunto biscotto, aveva detto: «Nel calcio se ne sono viste tante e tante squadre fare un risultato utile». Lo dice Platini, lo dice Buffon, ma se lo dice Mazzarri viene convocato dal procuratore della Federcalcio.
Intanto, ieri Gianello – ha ricevuto dalla Procura di Napoli l’avviso di chiusura indagini ed è assistito dall’avvocato Vincenzo Maria Siniscalchi per la parte penale – ha scelto come legale per il processo sportivo un esperto napoletano, Eduardo Chiacchio. Anche l’ex portiere del Napoli sarà ascoltato il 6 luglio a Roma. Il consulente del club azzurro, Mattia Grassani, ha dichiarato di non nutrire preoccupazioni per l’iscrizione all’Europa League 2012-2013: «Società e squadra non c’entrano in questa vicenda, siamo molto ottimisti. L’Uefa ha potere discrezionale». L’esclusione di una squadra coinvolta direttamente o indirettamente in un procedimento per scommesse non è automatica, ma viene stabilita dall’ente calcistico europeo valutando i singoli casi: autonomia attribuita al Comitato esecutivo dall’articolo 50 dello statuto.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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