Da un mancino all’altro ecco Franco Porzio, il Maradona della pallanuoto: «Non me ne vogliano gli altri, ma Diego è stato il nostro prim’attore, il nostro grande alfiere. Se venisse a Napoli lo porterei all’Acquachiara per fargli conoscere questa realtà a nord di Napoli dove ragazzi di aree complicate possono fare attività sportiva e ritrovarsi». E se dovesse tenere una lezione ai suoi ragazzi? «Semplice. Lo lancerei in acqua, e siccome la piscina è profonda, mi getterei anche io sorreggendolo sulle spalle. Poi via, tutti palleggi di testa per ricevere l’applauso del quartiere per ore e ore». Ma cosa ci si deve aspettare se tornasse Diego? «Ancora adesso c’è gente che passa davanti al Majestic e ricorda: questo è l’albergo dove è stato Maradona»”. Il racconto è di Antonio Macera che quel giorno di giugno era alla reception dell’albergo di Chiaia. «Fino alla mattina non sapevamo nulla del suo arrivo. Poi ci colse di sorpresa. Entrò dal garage e puntò la porta. Uscì e fu il tripudio. Gli altri ospiti dell’albergo si stupirono di tanto calore. Al mio motorino tolsero la sella. Alcune macchine furono distrutte». Una ventina di stanze per tutti gli ex giocatori del Napoli ed un capriccio: «Una pizza alle due di notte che gli fu comprata a Santa Lucia». Un ospite di prestigio oppure troppo problematico? «Sicuramente di prestigio, non scherziamo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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