Nelle partite che contano, ha sempre «ballato». Cinque gol subìti nelle due trasferte di Roma e Torino, più i due di Londra in casa dell’Arsenal: insomma, per quanto le statistiche e i numeri non siano disastrosi, sta di fatto che la difesa del Napoli becca troppe reti. Giovanni Francini, che in maglia azzurra ha conquistato scudetto e coppa Uefa, non ne fa però una questione di reparto. Cos’è che non va? «Diciamo innanzitutto che non è la difesa a sbagliare, è il caso invece di parlare di fase difensiva errata. E la fase difensiva riguarda anche centrocampisti e attaccanti. Nello specifico, guardiamo la partita di Torino: il Napoli ha incassato un gol irregolare e uno su punizione, il terzo è stato un jolly fortunoso ma con il risultato già compromesso. Non ricordo tante palle gol create dalla Juventus su azione, la verità è che domenica sera è mancato il filtro in mezzo perché i centrocampisti del Napoli erano in palese difficoltà. A Roma come si è perso? Con una punizione e un rigore, analizziamo bene le partite prima di scaricare tutte le colpe su un solo settore: quando si perde, perde tutta la squadra non solo qualcuno». Il passaggio dalla difesa da tre a quattro, può incidere negativamente? «Qualcosa da pagare va sempre messo in preventivo, mi pare però che il nuovo modulo sia stato assorbito abbastanza bene dalla squadra. Forse il Napoli è penalizzato dal fatto di dover giocare anche durante la settimana e questa mancanza di tempo non gli permette di correggere presto gli errori o di assimilare meglio le idee dell’allenatore». In questa difesa non trova spazio Cannavaro: scelta giusta o sbagliata? «È una scelta di Benitez e basta. Anche io mi meraviglio della sua esclusione ma non seguo gli allenamenti e non ragiono da tecnico. Paolo è stato sfortunato, quando ha avuto una chance a Roma non l’ha sfruttata e da allora è scivolato in panchina. Io però ci penserei su mille volte prima di cedere un giocatore con quelle caratteristiche». La batosta di Torino ridimensiona le ambizioni azzurre? «Per niente, non siamo nemmeno a metà campionato. Il Napoli si giocherà lo scudetto al ritorno, negli scontri diretti che affronterà quasi tutti al San Paolo».
Fonte: Il Mattino
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