Il caporedattore de “Il Mattino” Francesco De Luca:
“Si chiude stasera a Udine il febbraio del Napoli, mese avaro di soddisfazioni. È stato aperto con il 2-0 sul Catania, che per poche ore portò la squadra al primo posto, a pari punti con la Juve, ma è proseguito senza vittorie: i pareggi con Lazio e Sampdoria in campionato; le due sconfitte (e i cinque gol subiti) con il Viktoria Plzen in Europa League. Gli azzurri si trovano già fuori da due competizioni, perché in dicembre sono stati eliminati dalla Coppa Italia. Ma sono in corsa per lo scudetto, anche se la Juve ne ha fatti tre al Siena e si presenterà con un cospicuo vantaggio allo scontro diretto di venerdì al San Paolo. La flessione del Napoli non è stata solo nei risultati. Contro la Samp al San Paolo e contro i ceki a Plzen si è vista una fiammella tenue in attacco: nelle ultime tre partite gli azzurri non hanno segnato perché hanno creato poco. La squadra sembra riflettere l’opaco momento di Cavani, che è fermo al gol della vittoria a Parma, 27 gennaio. Considerando la percentuale di gol e punti assicurati dal Matador e da Hamsik, è chiaro che il loro rendimento pesa sulla squadra.
Mazzarri ha un noto stile di gioco: gli attaccanti delle sue squadre, a cominciare dal tandem livornese Protti-Lucarelli, hanno sempre segnato tanto, ma se si inceppa il meccanismo è difficile individuare l’alternativa, soprattutto in casa, perché le squadre avversarie erigono barricate. Il Napoli è riuscito a recuperare tanti punti sulla Juve in gennaio perché non doveva sdoppiarsi tra campionato ed Europa League e perché era in un eccellente stato di forma, proprio come Cavani, a cui si farebbe un torto se si volesse maliziosamente collegare questo suo periodo – cinque partite senza reti – alle notizie sull’interessamento di Real Madrid e club inglesi. Per ridurre il -7 dalla Juve stasera il Napoli deve ritrovare energie e gol contro l’Udinese, un avversario che agli azzurri ha concesso poco sul proprio campo: l’ultima vittoria risale al 2007, la squadra di Reja vinse per 5-0 con le straordinarie prove dei giovanissimi Lavezzi e Hamsik. Si apre una settimana cruciale per il destino della squadra, l’unica tra le prime della classe a non dover giocare su due fronti. Mazzarri e gli azzurri potranno concentrarsi sul campionato, quindi su questi cinque giorni. Ma stasera non dovrà esservi già una proiezione mentale alla sfida contro la Juve al San Paolo, la madre di tutte le partite.
Certo, chi ha organizzato il piano dei posticipi del campionato lo ha fatto in maniera maldestra perché i campioni d’Italia avranno 30 ore in più di riposo. Mazzarri assicura che non si aggrapperà ad alibi né che verrà condizionato dalla vicenda-contratto. Lui è l’unico big delle panchine in scadenza, però non si respira l’aria di tensione che segnò la primavera del 2011, quando il tecnico del Napoli venne sondato dalla Juventus. De Laurentiis ha puntualizzato quello che tutti sanno: lui ha offerto il rinnovo fino al 2015, ma l’allenatore non firma. È questa la chiara la posizione del club”.
La Redazione
P.S.
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