“La prima giornata del 2013 ha provocato un significativo mutamento al vertice della classifica: la Juve ha perso in casa e il suo vantaggio sulla Lazio si è ridotto a 5 punti. Dietro, il Napoli, a due lunghezze dai biancocelesti e dal secondo posto che vale la Champions. Cavani ha incenerito la Roma con una tripletta. Il fenomeno uruguaiano aveva chiuso il 2012 con uno score straordinario, migliore marcatore italiano con 43 reti, e ha inaugurato il 2013 con una tripletta e il primo posto in classifica cannonieri (16 gol, due in più del milanista El Shaarawy). Avviata dopo una manciata di minuti da Inler, l’azione dell’1-0 è stata perfezionata da Pandev – preziosa la sua esperienza, c’è stato il contributo del macedone nelle prime due reti – e finalizzata dal Matador. Per un tempo c’è stata una sfida avvincente, giocata senza risparmio di fiato e di colpi su un campo pesante anche se da giorni a Napoli non piove: l’intervento dei giardinieri per innaffiare il terreno ha indispettito i dirigenti della Roma.
Quattro gol, non casuali. Mazzarri ha studiato bene la sfida con Zeman. Per vincere non sarebbero state sufficienti le prodezze di Cavani, serviva la «gara perfetta», come aveva sottolineato il tecnico alla vigilia, e i suoi uomini sono riusciti a proporla, sacrificandosi molto, con quel pressing puntuale sulla trequarti, con quella feroce concentrazione che hanno avuto i mediani Inler e Behrami, i difensori centrali Campagnaro, Britos e Gamberini, gli esterni Maggio (secondo gol consecutivo, il periodo di appannamento è alle spalle) e Zuniga e soprattutto De Sanctis, che si è confermato portiere di grandissima levatura.
Con questa intensità e questa applicazione il Napoli ha compiuto il sorpasso in classifica su Inter e Fiorentina, restando nella scia di Juve e Lazio. E pensare che sulle spalle c’è quel -2 in classifica – la penalizzazione più ingiusta della storia, alla quale un giudice dotato di buonsenso dovrà prima o poi porre rimedio – che anziché deprimere gli azzurri li ha scatenati, sollecitandone risorse tecniche ed orgoglio.
Prima del big match del San Paolo, la giornata era stata particolare, si era avvertito un po’ dovunque l’effetto della sosta. Pesante la sconfitta dell’Inter a Udine, ma non del tutto imprevista perché il gruppo di Stramaccioni aveva dato precedenti segnali di difficoltà. Invece, sono stati clamorosi gli stop interni per Juve e Fiorentina, battute da Samp e Pescara, due squadre in lotta per la salvezza, rianimate dai nuovi allenatori Rossi – maestro di calcio, capace di vincere a Torino in inferiorità numerica – e Bergodi. La Juve ha chiuso il girone d’andata al primo posto, ma si è ridotto il vantaggio sulla Lazio, che ha battuto il Cagliari in un finale convulso e grazie ad aiutino arbitrale, perché il rigore decisivo per i biancocelesti non c’era. Tutto può accadere da qui a maggio, anche perché a febbraio riprende la Champions League e gli impegni internazionali potrebbero sottrarre energie alla Juve. Campionato aperto, bisogna crederci: come si è visto, anche gli invincibili sono battibili”.
Francesco De Luca per “Il Mattino”
La Redazione
P.S.
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