“Per Marchisio non c’è un avversario antipatico, ma una squadra ed è il Napoli. Le sue parole hanno scatenato un’altra durissima polemica tra le grandi rivali per lo scudetto. C’è un’aspra partita cominciata quattordici mesi fa. Era la mattina del 6 novembre 2011, l’ex prefetto di Napoli, De Martino, decise di rinviare la notturna tra azzurri e bianconeri al San Paolo perché c’era stata un’alluvione. Agnelli, Marotta e Conte si arrabbiarono. Vi sono state poi le tensioni scoppiate a Pechino l’11 agosto scorso, quando il Napoli perse la sfida di Supercoppa con i campioni d’Italia, lamentandosi per l’arbitraggio e non presentandosi alla premiazione. Infine, prima della partita di campionato del 20 ottobre, le allusioni dello staff di De Laurentiis su allenamenti ridotti per i bianconeri in Nazionale. Ieri nuovo, e forse non ultimo, atto. Marchisio ha detto nell’intervista ad un magazine che «gli scatta qualcosa» quando vede azzurro dall’altra parte del campo. E questo per quanto accaduto nelle finali di Coppa Italia e Supercoppa, una persa e l’altra vinta.
Si sono infuriati i tifosi azzurri, inondando di messaggi la bacheca della pagina Facebook del centrocampista, che aveva acceso la miccia. I dirigenti hanno chiesto le scuse del giocatore. Non sono arrivate, invece è stato recapitato a De Laurentiis il comunicato della Juve: «Nessuna offesa, chi non lo capisce crea polemiche». Marchisio si è definito un gentleman. Se lo è, perché è stato così astioso – antipatico, ecco l’aggettivo – nei confronti dei colleghi del Napoli? Perché vede rosso solo se davanti ha i colori azzurri?
La Juve è risentita per il comunicato di De Laurentiis, ma perché non si irritò nei confronti dei suoi tifosi per cori e striscioni razzisti in occasione della partita a Torino? Altro che Boateng, quel pomeriggio Cannavaro e i suoi compagni avrebbero avuto ottime ragioni per abbandonare il campo dopo ripetute e vergognose offese. Ma sarebbero stati consolati da Marchisio? Chissà. Troppo antipatici, forse”.
Francesco De Luca per “Il Mattino”
La Redazione
P.S.
